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Mucolitici ai bambini? No grazie!

scritto da Andrea Vitali 22/12/10 7 commenti


Mentre prosegue la campagna di sensibilizzazione sull'abuso di antibiotici, di cui abbiamo riferito nell'articolo sulla resistenza agli antibiotici, l'ufficio di farmacovigilanza dell'AIFA punta i propri riflettori sui farmaci mucolitici. Si tratta di farmaci da banco (senza obbligo di ricetta) molto diffusi e utilizzati in caso di tosse e bronchiti per fluidificare e sciogliere il catarro.
L'Agenzia Italiana del Farmaco in una nota ha dichiarato i mucolitici controindicati nei bambini al di sotto dei 2 anni di età.

La decisione è stata presa a seguito di numerosi casi occorsi a seguito dell'uso di mucolitici quali: peggioramento grave dell'ostruzione bronchiale nei bambini piccoli, associato ad aumento della tosse, dispnea, difficoltà respiratoria e vomito viscoso.

La raccomandazione è rivolta tanto ai consumatori quanto a medici e farmacisti.



I principi attivi presenti nei farmaci mucolitici coinvolti dal provvedimento sono: acetilcisteina, carbocisteina, ambroxolo, bromexina, sobrerolo, neltenexina, erdosteina e telmesteina.

Sopra i 2 anni di età, sempre secondo l'AIFA, l'uso dei mucolitici è possibile a patto che il trattamento non sia prolungato o si riscontri un peggioramento dei sintomi.

Ora, noi si parte un po' prevenuti non c'è dubbio, ma se un farmaco è controindicato per un bambino sotto ai 2 anni provocando ogni sorta di reazione...perchè mai lo si dovrebbe prendere in considerazione in qualsiasi altra fascia di età? E con tutte le possibilità naturali che abbiamo a disposizione!


RIMEDI NATURALI PER TOSSE E CATARRO 

La tosse, spesso associata all'infezione delle vie respiratorie, è un riflesso meccanico naturale e necessario del nostro sistema immunitario. A tutti gli effetti un 'segno' del processo di autoguarigione dell'organismo. Eccetto che in casi di estrema gravità è possibile accompagnare questa manifestazione in modo del tutto naturale.

Di seguito un elenco di alcuni rimedi naturali efficaci e alla portata di tutti.

L'acqua è l'elemento che non deve assolutamente mancare.
La prima e più efficace indicazione è il lavaggio del naso con soluzione fisiologica o marina isotonica, utilissimo all'occorrenza nei casi di ostruzione e tosse ma anche come forma di prevenzione da effettuare tutte le sere prima di coricarsi.

In caso di tosse e catarro è importantissimo reidratare l'organismo bevendo frequentemente acqua, tisane (camomilla, decotto di radice di liquirizia, frutta.

Nell'ambiente domestico bisognerebbe evitare temperature elevate e assicurarsi di umidificare correttamente l'aria: ad esempio mettendo un contenitore d'acqua e olii essenziali (singolarmente: eucalipto, tea tree, timo, rosmarino, lavanda, solo per citarne alcuni) su ogni termosifone.

Un'altro mucolitico naturale e alla portata di tutti è il suffumigio, l'inalazione di vapore. Il vapore, di per se utile, diventa ancor più efficace diluendo nell'acqua poche gocce di olio essenziale di melaleuca o tea tree oil. Qualora i suffumigi non fossero graditi è possibile veicolare lo stesso tea tree oil in olio vegetale e spalmarlo sul petto.

L'aria dev'essere cambiata spesso e per nessuna ragione è indicato esporre un soggetto in difficoltà respiratoria al fumo passivo.

A tavola infine, in caso di catarro e tosse (ma anche in generale...), è opportuno limitare o evitare del tutto:

- latte e derivati;
- prodotti confezionati (contenenti grassi idrogenati);
- dolci;
- nervini eccitanti (caffè, thè, cioccolata);
- bevande gassate;
- zuccheri raffinati o di sintesi (aspartame).


Stile di vita corretto e alimentazione sana e naturale sono in grado di ridurre notevolmente l'insorgenza dell'ipertensione arteriosa.

In Italia soffre di pressione elevata circa il 30% della popolazione con picchi del 50% tra le donne in menopausa. Nel mondo ne soffre circa un miliardo di persone. 

Pur presentandosi spesso senza segni e sintomi evidenti, l'ipertensione arteriosa è una malattia in senso stretto, responsabile di buona parte delle patologie cardio-vascolari (aterosclerosi, infarto, ictus), prima causa di morte nei paesi più evoluti.



IPERTENSIONE ARTERIOSA E STILE DI VITA

L'ipertensione arteriosa è particolarmente diffusa nei paesi più sviluppati e pressocchè sconosciuta nei paesi del terzo mondo.

Buona parte dei casi di ipertensione arteriosa è infatti riconducibile a cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita sedentario e poco sano, tipici della società dei consumi.

La pressione arteriosa andrebbe tenuta sotto controllo sin dalla giovane età.
Lo stato di equilibrio può essere mantenuto evitando di 'cadere' nelle abitudini che ne favoriscono l'insorgenza.

Elenchiamo di seguito poche, importanti, regole di comportamento:

- evitare fumo, droghe e sostanze stupefacenti in genere;
- praticare attività fisica regolarmente e a tutte le età;
- evitare vita frenetica e stress prolungati;
- tenere sotto controllo il peso corporeo;
- fare attenzione ai farmaci in grado di indurre ipertensione (antiulcera, antidepressivi e contraccettivi orali);

- seguire un'alimentazione sana e naturale.

Sviluppando ulteriormente l'ultimo punto, ecco le principali indicazioni da osservare a tavola:
 
- evitare di mangiare più del dovuto;
- moderare il consumo di alcolici;
- ridurre il consumo di sale (evitando il cloruro di sodio, il comune sale da tavola);
- sostituire il sale con erbe e spezie (ad esclusione del pepe);
- ridurre o evitare alimenti eccitanti (caffè, thè, cioccolata);
- ridurre o evitare i grassi saturi (quelli di origine animale);
- mangiare molta frutta e verdura cruda (per l'elevato contenuto di potassio);
- evitare insaccati e cibi conservati;
- evitare carboidrati e zuccheri raffinati (pane, pasta, merendine, bibite);

Ancora una volta va sottolineata l'importanza della prevenzione, adottando l'alimentazione e lo stile di vita più corretto, specialmente laddove nella 'storia familiare' siano presenti casi di ipertensione arteriosa.

Laddove l'ipertensione fosse già conclamata e in presenza di cure farmacologiche per il contenimento della pressione arteriosa, le stesse regole favoriranno l'efficacia delle cure stesse portando, se adottate quotidianamente, alla riduzione del supporto farmacologico.

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