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LO ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO

Lo zucchero bianco, che ogni giorno introduciamo nel nostro corpo direttamente così com'è o attraverso dolci, caramelle, bevande commerciali, conserve, liquori ecc..
I danni dello zucchero bianco sono moltissimi. In diversi articoli qui su Il Sentiero della Natura ne abbiamo parlato.


Lo zucchero bianco raffinato il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero che sono il punto di partenza per la produzione dello zucchero.

Le sostanze zuccherine sono alimenti importantissimi della nostra dieta poichè rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, incominciando dal cervello fino a finire con i muscoli e per questo motivo devono essere completi di tutto ciò che la Natura ha loro fornito per cedere al nostro corpo, durante il processo dell'assimilazione, la loro ricchezza.

Ma perché lo zucchero bianco
ha caratteristiche tossiche?

Lo scienziato Dr. M.O. Bruchner, specialista delle malattie interne, primario dell'ospedale Eben Ezer, LemgoLippe, (Germania), a conclusione delle sue ricerche scientifiche e delle sua attività quale medico pratico dice: "L'uomo necessita di idrati di carbonio per la sua attività, quali fattori di energia. Lo zucchero è un idrato di carbonio"; di conseguenza ognuno pensa: lo zucchero è uno degli alimenti più favorevoli per produrre energia. Cosa vi è da obiettare? Parecchie cose vi sono da obiettare.

Gli zuccheri industriali, come pure lo zucchero d'uva fabbricato sinteticamente, sono isolati "chimicamente puri", che nel corpo agiscono ben diversamente. Per la loro decomposizione e disposizione necessitano delle stesse vitamine e sostanze minerali come tutti gli zuccheri di frutta e amidi naturali, ma questi ultimi contemporaneamente li forniscono, mentre gli altri ne privano il corpo, impoverendolo da un lato e disorientando le sue funzioni dall'altro.

Purtroppo la scienza ha sempre trascurato, e trascura tuttora, di far presente questa enorme differenza e di portarla sotto gli occhi dei profani. Se ci occupiamo qui degli effetti e del valore dello zucchero quale alimento, sia ben chiaro che si tratta dello zucchero industriale quale isolato chimicamente puro (zucchero bianco).


Fonte: Vivere Meglio (consiglio di leggere tutto il PDF)

Esistono in natura diverse alternative allo zucchero raffinato, basta conoscerle e usarle!

Aggiunta 2010:
Abbiamo scritto qualcosina anche sulla Stevia. Alla pagina: Stevia.




Fonte: La7.

La mente vaga e cambiano connessioni cerebrali.
Bisogna usare il più possibile il nostro cervello, perché, quando la mente "vaga" , è segno che in quel momento ci si annoia e il cervello si disconnette. Lo dice Daniel Weissmann, Università del Michigan, Ann Arbor, che ha scoperto che non solo l'attività delle diverse regioni cerebrali cambia quando l'attenzione viene meno , ma che, avvengono dei cambiamenti anche nella comunicazione tra le diverse aree cerebrali.

Weissman ha analizzato con la risonanza Magnetica funzionale l'attività cerebrale di un gruppo di volontari ai quali aveva chiesto di passare un'ora ad identificare delle lettere che apparivano e scomparivano velocemente, come dei flash, su uno schermo posto dinnanzi a loro.
Con il passare del tempo lo scienziato osservava che le reazioni cerebrali dei soggetti rallentavano, segno che l'attenzione stava scemando. Durante questi "abbassamenti" dell'attenzione, anche la comunicazione tra le regioni cerebrali deputate all'autocontrollo, alla visione e al linguaggio si spegnevano poco a poco.

"Durante il test, a causa della noia , l'attenzione non 'oliava' più le connessioni cerebrali - ha spiegato Weissman che ha presentato il suo studio al "Neuroscience 2008", il 38mo incontro annuale della Società di Neuroscienze che si è svolto a Washington nel mese di novembre. "Questo vuol dire - precisa lo scienziato - che queste regioni si erano disconnesse". 

L'attenzione, secondo Weissman, è come un amplificatore della comunicazione che si focalizza in determinati momenti solo sulle connessioni che collegano certe regioni del cervello. Quando questo amplificatore si sposta su un altro canale di connessioni,quindi cambia l'oggetto dell'attenzione, le altre si indeboliscono e la comunicazione tra le aree cerebrali rallenta e l'attenzione cade.

I ricercatori hanno anche notato che quando l'attenzione cade, si accende una particolare area cerebrale e hanno utilizzata come segnale per prevedere quando la mente si concentra su un altro obiettivo. "Questo studio dimostra - ha concluso Weissman - che in futuro si potranno usare i segnali cerebrali per prevedere un comportamento".


    
   Sintomi di astinenza 
e cambiamenti neurochimici 
così come per le droghe


E' lo zucchero raffinato ed dimostralo, tra i tanti,  Bart Hoebel
del Princeton Neuroscience Institute.



Uno studio dell'Università di Princeton, nel New Jersey, dimostra che molti "golosi" sono in realtà tossici perché lo zucchero raffinato - a quanto pare - provoca dipendenza. Sembra una curiosità ma questa dei ricercatori di Princeton è una scoperta, importante per il mondo scientifico perché conferma ciò che molte persone a dieta sospettavano da tempo: lo zucchero raffinato è una  droga.

Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero raffinato può infatti avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati da un abuso di sostanze stupefacenti. Il ricercatore ha presentato i risultati della sua analisi al meeting del College americano di Neuropsicofarmacologia a Scottsdale, in Arizona: lo studio è stato svolto utilizzando delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno.

Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia, mostrando insomma un comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. "Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova "dose", erano incontrollabili", ha spiegato Hoebel.
L'esperimento ha mostrato negli animali un aumento nel cervello della dopamina. "E' una sostanza che si trova nel nucleus accumbens, la parte adibita alla motivazione e al meccanismo della ricompensa - ha detto Hoebel - e si sa da tempo che l'abuso di droghe fa aumentare il rilascio di dopamina in questa parte del cervello: in questo caso abbiamo scoperto che lo zucchero raffinato agisce allo stesso modo".

In un altro esperimento le cavie, dopo essere state nutrite per un periodo a base di zucchero raffinato, sono state costrette a passare alcune settimane senza più riceverne. Quando la sostanza veniva reinserita nell'alimentazione, ne consumavano molta più di prima.


A un certo punto gli scienziati hanno deciso di variare sostituendo l'acqua zuccherata con dell'alcol e hanno notato che quelle nutrite con lo zucchero raffinato ne bevevano più di quanto avrebbe fatto un topo normale. "Ancora non sappiamo come reagiscono gli esseri umani - ha concluso l'autore dello studio - Ma quel che è certo è che esiste un nesso tra la dipendenza da sostanze stupefacenti e lo sviluppo di un desiderio morboso di dolcificante".

Secondo il professor Pierfranco Spano, docente di farmacologia e tossicologia presso l'Università degli Studi di Brescia, è comunque plausibile che lo zucchero raffinato provochi dipendenza anche su di noi. "I cosiddetti sistemi di ricompensa che abbiamo nel cervello, dalla medicina anglosassone definiti "rewarding system", mediano gli effetti di tutte le sostanze da abuso. Esiste cioè una partecipazione di sistemi cerebrali in cui la master key è la dopamina.

Si tratta in genere di comportamenti appetitivi che partono dal masencefalo e arrivano nel nucleus accumbens, una parte del cervello a sua volta suddivisa in due zone, la cosiddetta "shell".
Questa "conchiglia" si accende in caso di desiderio o di previsione di ricompensa". Il professore precisa anche che in campo scientifico esistono i cosiddetti "gradini di rigore dimostrativo": a volte cioè vengono fatte delle scoperte fondamentali e in un secondo momento vengono costruite le teorie, in modo tale che, come diceva Popper, la prova non possa essere confutata.

A questa scoperta, insomma, manca una teoria di supporto, ma il primo passo è stato fatto e si tratta di un gradino importante. "I geni e lo sviluppo postnatale - conclude Spano - indirizzano a lungo andare le persone verso alcol, zucchero raffinato o cocaina.

La "scelta" dell'oggetto della dipendenza viene fatta in base all'esperienza e alla predisposizione personale: ed è su questo fronte che la scienza sta maggiormente indagando".

La scoperta di Hoebel rappresenta dunque la quadratura del cerchio di tutta una serie di studi e potrebbe avere risvolti importanti per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, come binge eating (crisi da alimentazione incontrollata) o bulimia. (ma anche e soprattutto, aggiungo io, a disturbi della sfera psicoemotiva e a tutta una serie di patologie riconducibili all'assunzione di questo non-alimento)
da Repubblica.it, 11 dicembre 2008

Scheda tecnica Zucchero Raffinato.

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