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Solo apparentemente il cucchiano di zucchero nel caffè 'non fa male a nessuno'.
E' proprio l'azione combinata di queste due sostanze psicoattive (sull'asse ipotalamo-surrene) a costituire una delle cause del dilagare di sindromi da stress cronico

Lo zucchero peraltro non è pericoloso solo nell'overdose (la fetta di torta alla crema dopo un pasto). Infatti, come per ogni sostanza psicoattiva assunta e non sintetizzata in proprio, la sua pericolosità si esercita nell'uso quotidiano, nella cronicizzazione. Occorrerebbe prima di tutto rieducare se stessi al gusto naturale del dolce, quello presente in abbondanza e in equilibrio armonico in natura.
In particolare con i bambini, lo zucchero dovrebbe essere bandito. Per un approfondimento a riguardo vi invitiamo a leggere l'articolo Il bambino e gli zuccheri pubblicato su ValoreAlimentare.it


DOLCIFICANTI ARTIFICIALI


Ottenuti per sintesi chimica, non si ritrovano in natura. Hanno un valore nutritivo praticamente nullo. In Italia l'uso dei dolcificanti sintetici e' consentito solo per i prodotti dietetici autorizzati dal Ministero della Sanita'. Tranne l'aspartame, tutti i dolcificanti artificiali, compreso l'ultimo nato, l'acesulfame-K, vanno a toccare i delicati meccanismi di controllo dell'insulina, causando un aumento della sua produzione (azione insulinotropica).

Recenti ricerche in vitro lo confermano: l'acesulfame-K produce un aumento nel rilascio di insulina, associato a un potenziale genotossico e una significativa clastogenotossicita'. La conclusione e' che l'acesulfame-K dovrebbe essere assunto con cautela. Sconsigliamo poi in via cautelativa: saccarina E954, l'edulcorante piu' economico (sulfimmide benzoica), si usa nella forma del suo sale di sodio (saccarinato di sodio). Pura, ha un sapore sgradevolissimo, quindi viene miscelata con ciclammato. Non fidarsi e' meglio.

Un video sullo Zucchero Raffinato.








Se è doveroso rivolgere un pensiero all'uomo e al genio del marketing Steve Jobs, è altrettanto giusto non dimenticare le profonde contraddizioni del 'sistema' che la sua azienda ha contribuito ad alimentare e continua a sostenere.

Un sistema produttivo che non guarda in faccia a nessuno e non si cura dei danni a persone e ambiente.
Apple da questo punto di vista non ha mai brillato per sensibilità e trattandosi di un 'simbolo' seguito da milioni di persone la sua responsabilità è ancor più grande.



Solo alcuni esempi.

La Apple, come altre aziende tecnologiche, si rifornisce di coltan dal Congo dove per estrarre il minerale vengono sfruttati minorenni senza il rispetto dei più elementari diritti umani.

Produzione e assemblaggio di buona parte dei devices della mela avvengono in Cina, in quella Foxconn che costringe i suoi lavoratori a condizioni disumane registrando negli ultimi anni un numero di suicidi elevatissimo. Là si producono i gioielli Apple, iPod e iPad.
Apple per questa ragione è entrata nel mirino di numerose ONG umanitarie ma finora, a parte qualche dichiarazione di circostanza, non ha messo in atto contromisure efficaci a questa situazione.

Sempre in Cina le aziende scelte da Apple come partners per la fornitura di materie prime sono accusate di utilizzare processi produttivi altamente inquinanti che mettono seriamente in pericolo la salute di chi ci lavora, di chi abita nei dintorni delle fabbriche e, non ultimo, dell'ecosistema che risulta altamente contaminato dai rifuiti tossici.

La Apple a seguito di queste (e altre) denunce non ha ancora mosso alcun passo concreto per modificare le proprie strategie produttive, rendendosi di fatto il silenzioso mandante di questi crimini ambientali e umanitari.



Sarebbe meglio informarsi anche su questi aspetti quando si fanno delle scelte, ricordandosi che ogni nostra scelta ha un impatto che, evidentemente, ancora non riusciamo a immaginare.


'Pensare differente' è uno degli slogan vincenti di Steve Jobs: sarebbe il caso di usarlo oggi, per uscire dal coro di unanime beatificazione che in poche ore ha invaso i media di tutto il mondo.
Coro quasi sinistro, da pensiero unico. Un 1984 in diretta web, possibilmente attraverso lo schermo di un iPhone...






Fonti e link:

Per approfondimenti consiglio la lettura del libro Mela marcia, la mutazione genetica di Apple - collettivo NGN, dove si affrontano queste e altre contraddizioni della grande azienda di Cuppertino e dell'intero sistema mondiale di produzione IT.

- Melamarcia
- ZDnet
- Reuters 
Treehugger
- Dailymail



Olio di Jojoba

scritto da Andrea Vitali 30/09/11 6 commenti


L'olio di jojoba è uno dei più validi e antichi cosmetici naturali.

Già i nativi d'America, che ne conoscevano le proprietà lenitive e antinfiammatorie, lo usavano per proteggere i capelli, per curare la pelle da scottature e ferite, per curare la gola e altre malattie.

Si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi del jojoba, arbusto sempreverde che cresce prevalentemente nei deserti di California e Messico.


CARATTERISTICHE DELL'OLIO DI JOJOBA

Più che a un olio ci troviamo di fronte a una cera liquida, dal momento che il jojoba non contiene glicerina e quindi non è grasso: per questo motivo l'olio di jojoba viene assorbito dalla pelle in modo straordinario, senza ungere e ostruirne i pori. Per la stessa ragione l'olio di jojoba idrata in profondità la pelle.
E' ricco di vitamina E (tocoferolo, antiossidante naturale), F e minerali che aiutano a prevenire l'invecchiamento precoce della pelle e a ristabilirne il ph naturale. La sua azione antinfiammatoria ed emolliente lo rende utile in caso di scottature, exzemi, psoriasi.
E' molto ben tollerato, completamente inodore e in definitiva uno dei migliori vettori per creare miscele con olii essenziali.
Altra proprietà unica dell'olio di jojoba è la sua stabilità al calore e la resistenza all'irrancidimento (a differenza di tutti gli altri olii vegetali il jojoba non prende col tempo quel 'cattivo odore' di olio vecchio).



OLIO DI JOJOBA E CURA DELLA PELLE


L'olio di jojoba è adatto a qualsiasi tipo di pelle in caso di disidratazione, irritazione, desquamazione. E' un ottimo rivitalizzante e grazie al suo potere penetrante, se utilizzato con costanza, consente di ridurre le rughe del viso e del collo. E' l'olio ideale per la pelle dei bambini, per la sua delicatezza ed efficacia sulle pelli delicate e arrossate.

Il suo campo d'impiego è pressochè sterminato. Molto efficace su pelle screpolata, disidratata, scottature, protezione dai raggi UVA (filtro naturale 4), base per il trucco o struccante, acne (deterge e regola la produzione di sebo), come dopobarba. Prima e dopo la gravidanza la sua applicazione costante previene la formazione di smagliature mantenendo la pelle elastica. E' l'olio ideale per i massaggi, anche abbinato ad olii essenziali: l'assenza di grassi permette un ottimo assorbimento cutaneo lasciando la pelle morbida e vellutata al termine del trattamento.

Per la cura quotidiana della pelle l'ideale è applicare qualche goccia di olio di jojoba sul corpo o sul volto ancora umidi; questo accorgimento consente di rallentare l'assorbimento e di ottenere la massima idratazione e l'effetto emolliente desiderati.



OLIO DI JOJOBA E CURA DEI CAPELLI


L'olio di jojoba si presta anche alla cura dei capelli: utilissimo in caso di forfora, doppie punte, aggressioni esterne (sole, mare).

Si possono fare impacchi pre-shampoo, lasciandolo 'lavorare' per 15-20 minuti: questa applicazione darà ai capelli lucidità e maggior resistenza agli agenti esterni.

In caso di forfora invece si applica, strofinando, una piccola quantità di olio sulla cute, anche in questo caso 15-20 minuti prima di effettuare lo shampoo. L'azione di seboregolazione e pulizia consente una rimozione non aggressiva del sebo depositato e la riduzione dei sintomi associati alla forfora quali prurito e perdita di capelli.
Si possono infine rinforzare le punte secche applicando dolcemente poche gocce di jojoba a capelli ancora umidi.


OLIO DI JOJOBA PER LE UNGHIE

L'olio di jojoba rinforza anche le unghie. Va applicato regolarmente (1-2 volte la settimana) sulle unghie con un lieve massaggio.


QUALE SCEGLIERE?

Data la proliferazione di prodotti più o meno naturali ci teniamo a suggerirvi di cercare olio di jojoba spremuto a freddo e senza aggiunta di nessun altro 'ingrediente', anche fosse naturale. Le miscele, nel caso, si fanno al momento: con olii essenziali ma anche con altri olii vegetali (es: olio di germe di grano).



Che dire altro? Noi amiamo particolarmente questo prodotto naturale e ci teniamo molto a farlo conoscere. Sperimentate e fateci sapere come vi trovate! :)




Una notizia attesissima: 
gli estratti di Stevia possono essere utilizzati anche nell'Unione Europea!

Dopo anni di boicottaggio è arrivato finalmente il via libera per questa pianta dal potere dolcificante straordinario e tutto naturale. Il Comitato permanente della Commissione Europea ha recentemente approvato il regolamento che consentirà di utilizzare gli estratti di Stevia Rebaudiana come dolcificante. L'autorizzazione definitiva è arrivata nel mese di novembre 2011.



BREVI CENNI SULLA STEVIA

Dalla pianta di Stevia Rebaudiana Bertoni è possibile estrarre un estratto che dolcifica fino a 400 volte più dello zucchero. Il grande valore di questo estratto è che la Stevia affianca l'elevato potere dolcificante all'assenza di calorie e glucosio, fattore questo di estremo interesse per la cura e la prevenzione del diabete mellito. La Stevia infatti, al contrario di qualsiasi altro dolcificante, promuove la secrezione di insulina portando a una riduzione di glucosio nel sangue.

Altre caratteristiche curative notevoli della Stevia sono la sua azione ipotensiva (che la rende un ottimo integratore naturale in caso di ipertensione arteriosa) e l'azione 'anti-obesità' dal momento che la Stevia oltre a non contenere calorie aiuta a ridurre il 'bisogno' di altri dolci e cibi grassi. Inoltre la Stevia è stabile anche ad alte temperature, diersamente dai dolcificanti sintetici come l'aspartame che subiscono degradazioni dagli effetti tossici se utilizzati in cottura o anche solo in bevande calde come caffè o thè. Alla Stevia è riconosciuta anche un'azione digestiva e di protezione della cute e delle mucose, in particolare del tratto orale (il che la rende efficace nella prevenzione della carie).

Si tratta di una pianta rustica, originaria del Sud America dove è utilizzata da secoli come alimento. Attualmente è già autorizzato il suo utilizzo negli USA e in molti paesi orientali dove per le sue qualità viene utilizzata negli alimenti dietetici a basso contenuto calorico. Il suo utilizzo consente di ridurre o eliminare quello di aspartame, sostanza di sintesi altamente dannosa per la salute ma 'imposta' da molti anni dagli interessi politico-economici dell'industria alimentare mondiale.



PRESUNTA CANCEROGENICITA'

A scanso di equivoci che spesso si leggono in rete, l'uso della stevia NON è stato limitato in Europa sino ad oggi per la presunta cancerogenità di alcuni suoi componenti ma semplicemente per l'assenza di studi che certificassero il suo estratto come additivo alimentare 'sicuro'.
Ora questa barriera, da molti considerata strumentale e pilotata da chi ha enormi interessi su dolcificanti di sintesi come l'aspartame, è venuta meno.
Per chiarire ulteriormente il quadro: non esistono studi che dimostrino la cancerogenità di steviolo e stevioside per l'uomo. L'ultimo e più attendibile studio sullo stevioside, svolto da un gruppo di ricercatori belgi nel 2004, dimostra la NON cancerogenità dello stevioside dovuta al fatto che questa componente non viene assorbita dall'organismo ma degradata dai batteri dell'intestino ed eliminata attraverso le urine.



Vi invitiamo ad approfondire l'argomento Stevia (e 'dolce' in generale) nei nostri articoli sui dolcificanti naturali, sui danni legati al consumo di zucchero e aspartame.



Dopo aver parlato diffusamente delle contraddizioni presenti nell'uso del latte vaccino, oggi parliamo della valida alternativa rappresentata dalle bevande vegetali. Alternativa gustosa e completa dal punto di vista nutrizionale, il latte vegetale, in particolare quello estratto da cereali, è l'ideale a colazione o nelle preparazioni in cucina che prevedano l'utilizzo di latte vaccino.
Ma è proprio necessario sostituire il latte vaccino? La risposta è no: il latte vaccino non contiene nutrienti essenziali.


Le alternative vegetali in compenso sono alimenti completi e non presentano le controindicazioni del latte di origine animale essendo infatti privi di: colesterolo, lattosio, caseina, proteine e grassi animali. Sono quindi utili in tutti i casi di intolleranze (quella al latte vaccino è di gran lunga la più diffusa), allergie, coliti, acne, infezioni respiratorie, arteriosclerosi, osteoporosi.
Dal punto di vista nutrizionale sono ricchi di vitamine, proteine, zuccheri semplici, fibre e minerali.

In generale è bene diffidare del latte vegetale 'rinforzato' con vitamine, calcio e quant'altro, dal momento che questi supplementi da un lato non dovrebbero essere necessari, dall'altro sono spesso non assimilati dal nostro organismo. Allo stesso modo diffidate di qualsiasi preparazione vegetale cui sia stato necessario aggiungere aromi e/o dolcificanti.

Passiamo ora in rassegna le principali alternative al latte vaccino.



LATTE DI SOIA: PROTEINE E SOSTANZA

Dal punto di vista proteico è il più simile al latte vaccino. Moderato dal punto di vista calorico,elemento che lo rende adatto a diete ipocaloriche. Il contenuto in grassi è modesto e vi si trovano prevalentemente grassi poliinsaturi (incluso omega-3).
Contiene vitamina B1 e ferro in quantità significative, il doppio rispetto al latte vaccino.

Rispetto ai latti vegetali estratti da cereali il latte di soia ha un gusto meno 'attraente', il che rende spesso necessario dolcificarlo. Non a caso lo si trova in commercio aromatizzato al cacao, alla vaniglia o alla frutta.

Ci sono due controindicazioni al consumo intenso di latte di soia.
La prima controindicazione è la provenienza: la soia presente in commercio è OGM ad eccezione della soia di provenienza biologica. Pertanto è importantissimo, se non ci si vuole alimentare in modo transgenico, non acquistare latte di soia che non sia di origine biologica.
La seconda controindicazione è la presenza di fitoestrogeni, che se assunti costantemente sono sospettati di procurare: tumore al seno nella donna, riduzione del desiderio sessuale e della fertilità nell'uomo. Contiene inoltre nichel (allegenico) e acido fitico (inibitore dell'assimilazione di minerali).

Per queste ragioni è bene non utilizzare quotidianamente il latte di soia, e in generale tutti i prodotti a base di soia. Fermo restando il valore nutrizionale di questo alimento.

Il latte vegetale di soia non contiene glutine per cui è indicato in presenza di celiachia.
Lo si può utilizzare per preparare dolci e in cucina in sostituzione del latte vaccino.



LATTE DI RISO: PER GLI AMANTI DEL DOLCE

Particolarmente ricco di zuccheri semplici, prontamente disponibili. Rispetto al latte di soia presenta un contenuto inferiore di proteine. E' il latte vegetale meno grasso, contiene buone quantità di grassi poliinsaturi, fibre e vitamine A,B, D, minerali.

Molto gradevole in estate, quando lo si può bere fresco. Il gusto è particolarmente dolce, aspetto elemento questo non sempre gradito al palato specialmente a chi è portato a seguire un'alimentazione naturale equilibrata. Alimentazione in cui il 'dolcificare' viene ridotto a favore di una completezza nutrizionale che integra la parte dolce attraverso tutti gli alimenti presenti in natura.
Al latte di riso, come ad altri latti vegetali, viene spesso aggiunto olio di girasole. Anche in questo caso è importantissimo che si tratti di materie prime di origine biologica con spremitura a freddo.


Lo si può utilizzare per preparare dolci e in cucina in sostituzione del latte vaccino.

Il latte vegetale di riso non contiene glutine per cui è indicato in presenza di celiachia.



LATTE DI AVENA: LEGGERO E DELICATO

Si tratta di un latte vegetale nutriente ed energetico, poco grasso e dal modesto contenuto calorico. Contiene proteine, fibre, vitamina E, acido folico, potassio.

Ideale per chi soffre di arteriosclerosi e per abbassare il rischio di malattie coronariche. L'avena infatti, grazie alla presenza di betaglucano costituisce un'antagonista naturale al colesterolo 'cattivo' LDL. Agisce inoltre favorevolmente sui livelli di glucosio e sulla risposta insulinica, elemento questo che la rende indicata in caso di diabete.
E' inoltre diuretica, tonica e rinfrescante.

Come gli altri latti vegetali a base di cereali è naturalmente ricco di zuccheri semplici, in grado di portare energia disponibile senza sovraccaricare il metabolismo.


Ha un gusto delicato, morbido e naturalmente dolce, senza raggiungere il livello per taluni eccessivo del latte vegetale a base di riso. In cucina sostituisce molto bene il latte vaccino.

Anche per il latte vegetale a base di avena valgono le raccomandazioni sulla provenienza biologica. Ma questo non dovrebbe essere un problema dal momento che sul mercato al momento si trova solo in questa forma.


LATTE DI MANDORLE: ENERGIA PURA

Si tratta di un latte vegetale caratterizzato da una significativa presenza di grassi poliinsaturi, fibre, vitamina E e calcio. Agisce favorevolmente sul sistema cardiovascolare.

Il latte di mandorla inoltre è una bevanda ipercalorica e altamente energetica la cui assunzione è assimilabile a quella della frutta secca.

Non andrebbe pertanto 'abusato' ma per questo viene incontro il prezzo, mediamente molto più elevato rispetto alle altre preparazioni di latte vegetale.

Il gusto del latte di mandorle è molto intenso, particolarmente gradevole se bevuto fresco in estate. Qualora risultasse troppo marcato è possibile miscelarlo con latte di riso o avena per ottenere una bevanda altamente dissetante ed equilibrata sotto tutti i punti di vista.

Menzione particolare in cucina, dove il latte di mandorle può essere utilizzato per la preparazione di un ottimo gelato.


LATTE DI FARRO: RICOSTITUENTE COMPLETO

Dal farro si ottiene un latte vegetale caratterizzato dalla presenza di proteine e ricco di vitamine (A, B, C, E) e minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo). Come gli altri cereali anche il latte di farro contiene grassi poliinsaturi e fibre insolubili. Il latte di farro è il più naturalmente ricco di calcio, il che lo rende un valido alleato nella prevenzione dell'osteoporosi. Per l'equilibrio energetico e la completezza nutrizionale è indicato agli sportivi, a chi pratica attività intense e alle persone debilitate.

Il gusto del latte di farro è naturalmente dolce e denso, può essere bevuto freddo o utilizzato caldo per preparare un cremosissimo cappuccino d'orzo.

Il latte di farro per la sua densità si presta particolarmente all'utilizzo in cucina.




Una di quelle notizie che fanno venire i brividi e domandare: dove stiamo andando? E perchè...

Non si tratta di un film, purtroppo.
E' successo che in Cina alcuni agricoltori si sono trovati a far fronte a un fenomeno senza precedenti: coltivazioni di angurie che esplodono.

Fenomeno imputabile all'utilizzo indiscriminato e incontrollato di fertilizzanti e agenti chimici in grado di 'accelerare' lo sviluppo dei frutti.

L'additivo responsabile in questo caso particolare sarebbe il forchlofenuron, utilizzato legalmente (e a man bassa) nelle colture di angurie, kiwi e uva cinesi.
La stessa sostanza è vietata nel resto del mondo ma, attenzione, la circolazione mondiale degli alimenti non impedisce l'arrivo di questi alimenti sulle nostre tavole.


ESPLOSIONE DI ANGURIE IN CINA

Il fatto è accaduto nella provincia del Jiangsu i primi di maggio, quando un contadino ha utilizzato il forchlofenuron, con aggiunta di calcio istantaneo, con l'obbiettivo di accelerare la crescita delle angurie. Il giorno seguente di fronte agli agricoltori si è presentata la scena del 'delitto': 180 angurie, la quasi totalità del raccolto, letteralmente esplose.

Sembra, ma non c'è alcuna certezza in merito, che il 'doping' chimico possa non essere l'unico responsabile del fattaccio. Resta comunque il segnale, inquietante, dei tempi e dei rischi che possiamo correre portando a queste estremità le dinamiche naturali.

In questo caso c'è semplicemente un'evidenza eccezionale. Quanti altri alimenti iper-contaminati arrivano sulle nostre tavole o nei ristoranti che si approvigionano da paesi in cui le leggi autorizzano sostanze simili?


FRETTA DISTRUTTIVA

Dove stiamo correndo? La fretta, dèmone di questi tempi, impone velocità e calpesta le leggi della Natura.
Un delirio di onnipotenza che acceca l'uomo, in ogni sua espressione, vana illusione di poter agire impunito ignorando i cicli naturali e le caratteristiche peculiari di ogni organismo vivente.

La Natura ha tempi e risposte per tutti, fino a che limite vogliamo spingere questa folle corsa?





Secondo l'ONU sono più di un miliardo gli esseri umani che attualmente non hanno accesso a sufficienti risorse idriche per vivere.
Un miliardo di persone per cui non sono garantiti bisogni primari quali alimentazione e condizioni igienico-sanitarie.
Sono infatti meno di venti i litri d'acqua al giorno disponibili per una popolazione superiore a quella che abita l'intero continente europeo.
Questa situazione fa morire ogni anno un milione e mezzo di bambini.


LA CRISI DI UN MODELLO INSOSTENIBILE

La gestione dell'acqua potabile è, e resterà a lungo, una delle prorità più alte su scala planetaria.
A determinare lo squilibrio sono solo in parte i paesi emergenti e in via di sviluppo che aumentano la richiesta idrica ed energetica per la propria crescita; è soprattutto il mondo 'occidentale' (ormai diffuso e globalizzato al di là della collocazione geografica) con il suo stile di vita insostenibile e il suo modello produttivo basato sulla la chimera della crescita infinita, a prosciugare e compromettere quotidianamente le riserve idriche che la natura ha impiegato milioni di anni a costituire.


IL VALORE DELLE SCELTE QUOTIDIANE

Lo stile di vita di ciascuno di noi è determinante per spostare l'ago di questa bilancia. Prendiamo in considerazione le nostre scelte quotidiane, dall'alimentazione ai vestiti che compriamo passando per i giocattoli che compriamo ai nostri figli, e via dicendo: ogni scelta, specialmente quelle ripetute nel tempo, ha un riflesso sui consumi d'acqua.

Facciamo l'esempio della catena alimentare: i consumi di carne sono in vertiginosa ascesa da cento anni a questa parte; ora, se occorrono quindicimila litri d'acqua per produrre un kg di carne forse dovremmo cominciare a riflettere, al di là di tutte le ulteriori motivazioni etico-salutistiche, sulle conseguenze che in prospettiva un comportamento simile può produrre. Persino l'ONU in un rapporto sugli impatti ambientali dell'industria alimentare è arrivata a dichiarare quanto segue: "Un cambiamento globale verso una dieta vegan è di vitale importanza per salvare il mondo da fame, povertà di combustibile e dalle peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici".

Un discorso del tutto analogo può essere fatto sull'abbigliamento: forse non tutti ancora sanno che l'industria del cotone è in assoluto una delle più inquinanti con l'utilizzo di quantità di pesticidi e fertilizzanti in proporzioni elevatissime, che producono danni permanenti alla biodiversità, alle falde acquifere e alla salute di chi lavora nelle piantagioni.

Nelle nostre case poi spesso si assumono abitudini che senza necessità effettiva portano a consumi esorbitanti di acqua. Per questo aspetto vi rimandiamo ai nostri dieci consigli per risparmiare l'acqua.

Sono pochi ma significativi esempi per prendere consapevolezza di quanto possa incidere una semplice azione compiuta in modo ripetitivo e senza la consapevolezza del suo impatto a ogni livello.
Tutto ciò non fa una grinza: ciò che fa male al pianeta fa male a ogni sua creatura.
E viceversa :)



L'olio di semi di Canapa è un alimento dalle straordinarie proprietà nutrizionali, nonchè un eccellente supplemento dietetico nella pratica medica.

La sua composizione rispecchia in tutto e per tutto le qualità stupefacenti che abbiamo illustrato nell'articolo dedicato ai semi di canapa.

Per le sue caratteristiche l'olio di Canapa è utilizzabile alla stregua di un vaccino nutrizionale, ideale per la prevenzione grazie ai benefici portati al sistema immunitario nonchè come valido rimedio antinfiammatorio per la cura di molte affezioni ad andamento cronico-degenerativo.


La proporzione perfetta: Omega6 - Omega3

La qualità più importante di quest'olio è senza dubbio la presenza di acidi grassi essenziali polinsaturi Omega 6 -Omega 3 nella proporzione migliore per l'essere umano: nessun altro alimento in natura è infatti in grado di garantire una proporzione 3:1, rapporto raccomandato dalle ricerche mediche e dalle più avanzate teorie in ambito di nutrizione.

I regimi dietetici occidentali sono sbilanciati anche per quanto riguarda gli acidi grassi insaturi, con rapporto Omega 6 - Omega 3 mediamente superiore a 10:1.
Questo sbilancio ha impatto sulla salute cardiovascolare, sulle funzioni mentali, su patologie respiratorie e cronico-degenerative e sui processi infiammatori alla base di buona parte delle malattie.

Un bilanciamento di tale rapporto, che può essere ottenuto attraverso un'alimentazione naturale e consapevole, costituisce un'eccellente base di prevenzione ed è in grado di sostenere un miglioramento di tutte queste patologie.



Perchè l'olio di canapa è migliore rispetto agli altri integratori di acidi grassi

La principale differenza tra l'olio di semi di canapa e gli altri olii utilizzati per l'integrazione dietetica di acidi grassi polinsaturi sta ancora una volta nell'eccezionale e unico rapporto tra Omega 6 e Omega 3, poco sopra descritta.


Tabella comparativa acidi grassi in olii vegetali

Passando in rassegna altri olii molto 'quotati' troviamo infatti che l'olio di borragine non contiene Omega 3 (ma contiene tracce di tossine naturali che col tempo possono danneggiare l'organismo).
Gli integratori di Omega 3 a base di olio di pesce sono ottenuti mediante processi di estrazione chimici e possono soffrire dell'inquinamento tipico del pesce (mercurio, diossina, metalli pesanti) che alla lunga sono molto pericolosi per la salute.

L'olio di lino, fin troppo 'osannato', presenta rispetto all'olio di canapa un rapporto invertito e quindi sfavorevole tra Omega6 - Omega 3 e può contenere linamarina, potenzialmente tossica.



Naturalmente antiossidante e immunomodulante

Nell'olio di canapa sono presenti quantità significative di Vitamina E, antiossidante naturale; fitosteroli e cannabinoidi (specialmente CBD, Cannabidiolo) che secondo le più recenti acquisizioni medico-scientifiche hanno un'importante funzione di modulazione per quanto riguarda il sistema immunitario e le funzioni cognitive.
L'olio di canapa è anche ricco di fibre, sali minerali, oligoelementi preziosi (calcio, potassio e magnesio) e carboidrati, tutti elementi che lo rendono ancor più un integratore completo e dal notevole profilo energetico.



Indicazioni e principali effetti benefici sul metabolismo: l'esperienza del dott- Jonas

Nel corso della sua attività il dott. Jonas Elia, medico chirurgo specializzato in pediatria e neuropsichiatria infantile, dichiara di aver ottenuto risultati eccellenti grazie all'intetgrazione alimentare di olio di canapa in caso di:

- artrosi e artriti;
- patologie autoimmuni e sclerosi multipla;
- tendenza a sviluppare cisti e polipi;
- ipercolesterolemia e problemi nella funzionalità epatica;
- dermatiti atopiche e affezioni cutanee in genere (psoriasi, herpes, eritemi, ecc..) ;
- patologie a carico del tratto gastro-intestinale;
- ipertensione arteriosa e altre vasculopatie;
- patologie tipicamente femminili quali cisti ovariche, disturbi del ciclo, fibrocisti mammarie;
- tumori;
- disturbi del linguaggio e caratteriali, autismo, nevrosi, depressione;
- dolori muscolari e articolari;
- cardiopatie e aterosclerosi;
- convalescenza a seguito di ictus o infarto.

Il dott. Jonas suggerisce un apporto quotidiano di olio di semi di canapa nella misura di:

- un cucchiaino da tè al giorno in funzione preventiva (da sospendere solo nei mesi più caldi);
- da uno a 3 cucchiai da tavola da distribuire nella giornata per terapie d'attacco per una risposta ottimale nel caso in cui si vada a curare (o coadiuvare una cura per) una patologia già presente.

La raccomandazione è valida ed efficace sui bambini, sugli adulti e sui centenari che hanno preservato con una sana contotta di vita la propria salute psicoemofisica.


L'olio di semi di canapa a tavola

Il suo sapore ricorda la nocciola, è molto gradevole e va utilizzato a crudo per preservarne intatte le straordinarie qualità nutritive e virtù terapeutiche; può quindi accompagnare insalate, cereali, zuppe, pasta ecc.. al posto o a fianco dell'olio extravergine di oliva. L'olio di canapa è rigorosamente spremuto a freddo e viene venduto prevalentemente nei negozi di alimentazione biologica, va tenuto lontano da fonti di calore e luminose e una volta aperto si conserva in frigorifero.



Olio di semi di canapa e THC

Vale lo stesso discorso fatto sui semi di canapa ma in casi simili è sempre utile ripetersi.
L'olio di semi di canapa contiene una percentuale infinitesimale di THC (meno di una parte su un milione), il principio responsabile dell'effetto psicoattivo della marjiuana.

Il che significa che per avere un effetto tossico da questo alimento (analogo a quello che si ottiene con un solo spinello), occorrerebbe berne una quantità intorno ai dieci litri al giorno...




Rimandiamo al nostro articolo sui semi di canapa per ulteriori approfondimenti e ringraziamo il sito Modin per la ricchezza di informazioni in materia e la ricca bibliografia.




In natura esiste tutta l'energia di cui possiamo aver bisogno, va solo canalizzata. L'epoca della distruzione delle materie prime per produrre nuova energia è morta e sepolta.
E se abbiamo creato un sistema produttivo che non è in grado di mantenersi energeticamente senza distruggere il pianeta... beh, è nostro dovere smettere di alimentarlo e realizzare qualcosa di nuovo.


S  I            P  U  O'         F  A  R  E  !

La vittoria dei SI nel referendum per rimandare a casa il nucleare è un fatto certo ma non sufficiente: la vera battaglia si giocherà sul terreno dell'affluenza, a colpi di quorum.

Senza quorum il governo avrà via libera anche in presenza di un forte pronunciamento contrario al nucleare (oltre che alla privatizzazione dell'acqua e al legittimo impedimento).


Si avvicina al 70% la quota di italiani contrari a un ritorno al nucleare secondo le rilevazioni di Full Research.

Una maggioranza assoluta che potrebbe incredibilmente non arrivare ad aver voce in capitolo: sono infatti ben 16 anni (e 24 quesiti) che l'istituto referendario non raggiunge alcun obbiettivo per il mancato raggiungimento del quorum. Una disaffezione sapientemente indotta attraverso una disciplinata ostruzione dei vari governi alle consultazioni referendarie.

Non stupisca quindi che tutto il sistema parlamentare, opposizione inclusa, abbia evitato accuratamente di accorpare le elezioni amministrative con i referendum. Mettere il referendum in condizione di non nuocere, questa la parola d'ordine, togliere ulteriormente potere agli elettori già depredati da un sistema elettorale che impone gli eletti dall'alto..

Da qui la decisione di piazzare i referendum nell'ultimo fine settimana possibile (metà giugno, periodo di gite fuori porta per milioni di italiani).

Per scongiurare il pericolo di un'affluenza sufficiente.. (non c'è solo il nucleare in ballo, ma anche questioni cruciali quali il legittimo impedimento e la privatizzazione dell'acqua).

Quesiti che segneranno le sorti di chi abita questo paese. 
Quesiti che non è accettabile ignorare.


Vola il biologico in Italia!

scritto da Andrea Vitali 30/03/11 2 commenti




 2010: anno d'oro per l'alimentazione biologica in Italia!

Un mercato in costante espansione, che sembra non risentire della profonda crisi del reparto agroalimentare a livello mondiale.
E ora cresce in modo significativo anche in Italia.
Il nostro paese, da sempre tra i big della produzione e primo esportatore al mondo, conferma finalmente una tendenza molto positiva anche nei consumi.

Secondo un indagine dell’Osservatorio del mercato dei prodotti biologici (fonte Ismea AC Nielsen), la spesa annua degli italiani in prodotti biologici nel 2010 è cresciuta dell'11,6% su base nazionale, il record degli ultimi 8 anni!

Il dato riflette una crescita costante di attenzione e sensibilità verso la salute e l'ambiente e allo stesso tempo rappresenta una risposta concreta alle 'crepe' e alle emergenze che il sistema produttivo industriale periodicamente evidenzia.


PRODUZIONE E CONSUMI

L'Italia mantiene saldamente il primato europeo per quanto riguarda il numero di operatori certificati e gli ettari di terreno coltivati con metodo biologico. Osservando nel dettaglio il nostro territorio si nota che al sud sono concentrate le maggiori superfici agricole condotte secondo il metodo biologico (Calabria, Puglia e Sicilia), mentre al nord sono localizzate le imprese che si occupano di trasformazione.

Crescono sensibilmente i consumi al sud (+ 21%), sebbene la ripartizione geografica risulti ancora molto sbilanciata: al nord è infatti concentrato più del 70% della spesa per l'acquisto di alimenti biologici, dato che caratterizza quella del biologico come una scelta ancora troppo localizzata.

Vero e proprio boom per i negozi biologici tradizionali, con un notevole +30% nelle vendite, dato in assoluta controtendenza rispetto allo strapotere della grande distribuzione di super e iper mercati.

Da alcuni mesi a questa parte non c'è giorno in cui sul web non appaia un allarme circa un imminente divieto di vendita di erbe medicinali all'interno dell'Unione Europea a partire dal prossimo 1 aprile 2011.

La notizia in questione si veste a seconda dei casi di toni apocalittici, complottistici e le più svariate sfumature di rinforzo al limite del ridicolo quali ad esempio il divieto di insegnamento di medicine alternative o addirittura, la vendita di libri in tema... Basterebbero questi elementi per qualificare questa come bufala cui in tanti, purtroppo, stanno credendo e contribuendo ad alimentare.

Per renderla verosimile la si trova corredata di fonti: si parla infatti di Direttiva 2004/24/CE del Parlamento europeo in materia di medicinali vegetali che, secondo questa leggenda metropolitana, dovrebbe mettere fuori mercato rimedi naturali straordinari come ad esempio tinture madri, macerati glicerinati, estratti secchi.

Certo, mai sottovalutare la potenza delle case farmaceutiche e l'interesse che il mercato delle medicine alternative suscita per la sua costante espansione e soprattutto per i risultati che raggiunge.
Emblematico in questo senso il caso dell'omeopatia, da sempre definita 'acqua fresca' da tutti gli studi accademici e poi, chissà come, di punto in bianco inglobata nella medicina ufficiale non appena raggiunta una quota commerciale interessante...


LA BUFALA CHE SI SMONTA DA SE'

Ma da dove nasce questa FaceBoofala? La legge cui si fa riferimento indica la scadenza del periodo transitorio in cui si consentiva di commercializzare prodotti a base di erbe con caratteristiche analoghe a quelle dei medicinali 'ufficiali' in termini di presentazione. Questo significa che a partire da questa data i rimedi naturali che si presentino come medicine (definite infatti 'medicine vegetali') dovranno essere registrati come tutti gli altri farmaci. Questo comporterebbe costi insostenibili per i produttori di questi prodotti, spesso poco più che piccoli laboratori artigianali, e quindi una loro conseguente uscita dal mercato. La registrazione infatti impone tutta una serie di controlli, vincoli e procedure attualmente non previste e tipiche dei laboratori farmaceutici.

Il fatto è che la questione, semplicemente, non sussiste: in Italia e nel resto dell'UE infatti i prodotti naturali sono catalogati come integratori alimentari oppure tisane e in nessun caso non presentano indicazioni terapeutiche e posologiche sulla confezione che lascino sospettare un loro uso medicinale. 
Al comma 12 della direttiva leggiamo infatti: "La presente direttiva consente che nella Comunità i prodotti vegetali non medicinali rispondenti ai criteri della legislazione in materia di alimenti vengano disciplinati a norma di tale legislazione". Tutti i rimedi fitoterapici rientrano attualmente in questo comma, essendo inquadrati nella legislazione in materia di alimenti, non di medicine vegetali! Svelato l'arcano...

Non esiste quindi alcun rischio di illegittimità delle piante medicinali, si sta solo cavalcando, pericolosamente, la leva della paura e del complotto a tutti i costi. Valuterei in questo caso una bella cura a base di Fiori di Bach :)
 
Per rasserenarvi ulteriormente vi lasciamo con il comunicato stampa della Federazione Erboristi Italiani intitolata, pensate un po': Quanto allarmismo!








Piccoli vegetariani
crescono..

Sani e forti!






La Società Scientifica di Nutrizionale Vegetariana (SSNV) ha recentemente pubblicato una ricerca che dimostra come la scelta vegetariana non alteri in alcun modo l'andamento della crescita dei bambini.

Non solo: i bambini vegetariani godono di una salute ferrea e si ammalano meno dei coetanei che mangiano carne.

Lo studio è stato condotto su 95 bambini vegetariani e vegani di età compresa tra 1 e 2 anni dal dottor Leonardo Pinelli, presidente della SSNV. E' stato presentato a Parma in occasione delle Giornate pediatriche, evento organizzato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dalla Clinica Pediatrica dell'Università di Parma.


BAMBINI VEG:  OK DEI PEDIATRI NONOSTANTE... I PEDIATRI!

Da oggi anche i pediatri confermano che una corretta alimentazione può benissimo prescindere dagli alimenti di origine animale.

Numerosi effettuati in precedenza avevano riscontrato l'effetto favorevole della scelta vegetariana sulla salute: i bambini vegetariani si ammalano molto meno dei coetanei onnivori grazie a difese immunitarie migliori. L'alimentazione onnivora con sbilanciamento su alimenti di origine animale favorisce infatti una risposta infiammatoria più acuta e una modulazione meno equilibrata del sistema immunitario.

La tendenza al vegetarianesimo e al veganesimo (che esclude anche latte e uova per intenderci) è in costante crescita nel nostro paese, si stima che 7 milioni di italiani abbiano già abbracciato questa scelta e pertanto la comunità scientifica si interroga e comincia sempre più seriamente ad occuparsi del 'caso'. Si, perchè diciamolo chiaramente, se 7 milioni di italiani sono vegetariani non lo si deve certamente alle indicazioni di medici e pediatri, non lo si deve ai mass media e tanto meno a una precisa azione politica (molto più interessata al business della gestione dei malati che al mantenimento in salute dei cittadini).

Nell'ambito dello stesso studio, riporto testualmente: "Tutti i piccoli osservati non erano controllati o seguiti nell'alimentazione dal pediatra, il cui parere era per lo più contrario alla scelta vegetariana. I genitori, da parte loro, si affidavano principalmente all'esperienza o ricorrevano a libri o siti Internet". Capito bene? In tutti i casi il parere del pediatra era contrario alla scelta!

Questo fai da te dei genitori, "pur avendo portato a errori fondamentali di impostazione" non ha impedito ai bambini di presentarsi in ottima salute e costituzione con una crescita nella norma e valori dei micronutrienti del tutto regolari. I pochi casi che presentavano alterazioni del ferro e della vitamina B12 sono risultati in linea con la media nazionale.
Con queste premesse risulta singolare la conclusione cui arrivano i pediatri : la scelta vegetariana "anche in età pediatrica non risulta dannosa, anche se dovrebbe essere ben pianificata da pediatri specializzati".  Fortunatamente si auspica finalmente per i pediatri il raggiungimento "con il tempo un livello di formazione tale da poter supportare le famiglie, senza costringerle a un pericoloso fai da te". Ma come? Hanno appena constatato l'eccellente stato di salute dei bambini, vegetariani 'fai da te'!

Viene spontaneo chiedersi: è più pericoloso il fai da te dei genitori o l'opposizione  (pregiudiziale) alla scelta vegetariana del rispettivo pediatra? Se si deve fare allarmismo, allora sarebbe il caso di farlo per la quantità infinitamente maggiore di bambini onnivori iper e mal nutriti cui non vengono quasi mai date indicazioni corrette e altrettanto decise sulle scelte alimentari.


VEG SI,  MA CONSAPEVOLMENTE

La scelta vegetariana / vegana è certamente una scelta che necessita di preparazione e consapevolezza, il fai da te scriteriato può veramente produrre significative carenze e squilibri.

Se si hanno dubbi e ci si vuole avvicinare alla materia con rispetto, ci sono pediatri preparati, nutrizionistinaturopati in grado di accompagnare e impostare un'alimentazione naturale ed equilibrata priva di carne o in generale di alimenti di origine animale.
Particolare sensibilità, oltre che alla composizione del menù, che va ad arricchirsi di una incredibile varietà di alimenti, è da portare verso la qualità e la provenienza degli stessi. Chi si avvicina alla scelta di limitare o eliminare il consumo di carne non può prescindere da questo.


CONCLUSIONI

I risultati di questa ricerca sono in definitiva confortanti: da un lato mettono in evidenza alcuni errori di impostazione nella composizione della dieta dei genitori vegetariani fai da te, dall'altro sono un chiaro riscontro della sensibilità e della preparazione di fondo delle famiglie che scelgono di abbracciare questa scelta. Niente di lontanamente paragonabile alla 'malatizzazione' della società causata dall'alimentazione scriteriata (onnivora) cui sono vittime sempre più bambini.

Non dimentichiamo che è questo a causare l'aumento esponenziale di obesità e la presenza di malattie croniche e autoimmuni sin dai primissimi anni di età (che si traduce, nel tempo, in costi sanitari sempre più alti...).
Come dice il prof. Sergio Bernasconi, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Parma: "Una corretta alimentazione, iniziata fin dai primi anni di vita costituisce la migliore modalità per prevenire le più importanti cause di morbilità e mortalità, delle malattie cardiovascolari e di alcuni tumori della popolazione adulta". Non possiamo che concordare!





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