I più letti del Sentiero

Disclaimer

Il Sentiero della Natura è un sito indipendente di Naturopatia, Olismo, Ricerca Personale, Sostenibilità Ambientale, Alimentazione e Benessere Naturale, creato a titolo puramente divulgativo e senza fini di lucro.

E' il frutto della passione, dello studio, dell'entusiasmo e dell'esperienza dei suoi autori. Il sito nasce dalla libera convinzione che il benessere sia un valore e un diritto imprescindibile per ogni essere vivente e che la Natura rappresenti il modello e l'insegnamento più alto di cui possiamo disporre.


Le informazioni riportate ne Il Sentiero della Natura hanno fine divulgativo: non sono riferibili né a prescrizioni, né a consigli medici, né a terapie sanitarie. I testi non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico abilitato. Qualora si intendesse prendere in considerazione qualche indicazione tra quelle contenute nel blog si raccomanda di consultarsi prima con il proprio medico di base. Si esonera pertanto Il Sentiero della Natura e i suoi autori da ogni responsabilità al riguardo.

Informativa

Il Sentiero della Natura non rappresenta una testata giornalistica in quanto non è aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della L. 62/2001.

Le immagini presenti sono quasi tutte tratte da Internet e pubblicate senza fini di lucro, quindi valutate di pubblico dominio ed esenti da vincoli di sorta. Se comunque ritieni che sia presente qualche contenuto che viola i diritti d'autore, segnalacelo e verrà rimosso.

Sei libero di riprodurre, distribuire, esporre e modificare quest’opera. L'importante è che non cambi il significato e che venga citata Il Sentiero della Natura come fonte e, in caso di utilizzo web, un link attivo all'articolo de Il Sentiero della Natura oppure all'indirizzo web www.ilsentiero.net.

Il Sentiero della Natura declina ogni responsabilità circa le opinioni espresse dai lettori, i quali se ne assumono la responsabilità. I siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti de Il Sentiero della Natura sono forniti come servizio agli utenti a completamento degli articoli pubblicati. Il Sentiero della Natura non è collegato ai siti in oggetto e non è responsabile del loro contenuto.

Zucchero Raffinato: quando il veleno è dolce

scritto da Andrea Vitali 12/12/08

    
   Sintomi di astinenza 
e cambiamenti neurochimici 
così come per le droghe


E' lo zucchero raffinato ed dimostralo, tra i tanti,  Bart Hoebel
del Princeton Neuroscience Institute.



Uno studio dell'Università di Princeton, nel New Jersey, dimostra che molti "golosi" sono in realtà tossici perché lo zucchero raffinato - a quanto pare - provoca dipendenza. Sembra una curiosità ma questa dei ricercatori di Princeton è una scoperta, importante per il mondo scientifico perché conferma ciò che molte persone a dieta sospettavano da tempo: lo zucchero raffinato è una  droga.

Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero raffinato può infatti avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati da un abuso di sostanze stupefacenti. Il ricercatore ha presentato i risultati della sua analisi al meeting del College americano di Neuropsicofarmacologia a Scottsdale, in Arizona: lo studio è stato svolto utilizzando delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno.

Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia, mostrando insomma un comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. "Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova "dose", erano incontrollabili", ha spiegato Hoebel.
L'esperimento ha mostrato negli animali un aumento nel cervello della dopamina. "E' una sostanza che si trova nel nucleus accumbens, la parte adibita alla motivazione e al meccanismo della ricompensa - ha detto Hoebel - e si sa da tempo che l'abuso di droghe fa aumentare il rilascio di dopamina in questa parte del cervello: in questo caso abbiamo scoperto che lo zucchero raffinato agisce allo stesso modo".

In un altro esperimento le cavie, dopo essere state nutrite per un periodo a base di zucchero raffinato, sono state costrette a passare alcune settimane senza più riceverne. Quando la sostanza veniva reinserita nell'alimentazione, ne consumavano molta più di prima.


A un certo punto gli scienziati hanno deciso di variare sostituendo l'acqua zuccherata con dell'alcol e hanno notato che quelle nutrite con lo zucchero raffinato ne bevevano più di quanto avrebbe fatto un topo normale. "Ancora non sappiamo come reagiscono gli esseri umani - ha concluso l'autore dello studio - Ma quel che è certo è che esiste un nesso tra la dipendenza da sostanze stupefacenti e lo sviluppo di un desiderio morboso di dolcificante".

Secondo il professor Pierfranco Spano, docente di farmacologia e tossicologia presso l'Università degli Studi di Brescia, è comunque plausibile che lo zucchero raffinato provochi dipendenza anche su di noi. "I cosiddetti sistemi di ricompensa che abbiamo nel cervello, dalla medicina anglosassone definiti "rewarding system", mediano gli effetti di tutte le sostanze da abuso. Esiste cioè una partecipazione di sistemi cerebrali in cui la master key è la dopamina.

Si tratta in genere di comportamenti appetitivi che partono dal masencefalo e arrivano nel nucleus accumbens, una parte del cervello a sua volta suddivisa in due zone, la cosiddetta "shell".
Questa "conchiglia" si accende in caso di desiderio o di previsione di ricompensa". Il professore precisa anche che in campo scientifico esistono i cosiddetti "gradini di rigore dimostrativo": a volte cioè vengono fatte delle scoperte fondamentali e in un secondo momento vengono costruite le teorie, in modo tale che, come diceva Popper, la prova non possa essere confutata.

A questa scoperta, insomma, manca una teoria di supporto, ma il primo passo è stato fatto e si tratta di un gradino importante. "I geni e lo sviluppo postnatale - conclude Spano - indirizzano a lungo andare le persone verso alcol, zucchero raffinato o cocaina.

La "scelta" dell'oggetto della dipendenza viene fatta in base all'esperienza e alla predisposizione personale: ed è su questo fronte che la scienza sta maggiormente indagando".

La scoperta di Hoebel rappresenta dunque la quadratura del cerchio di tutta una serie di studi e potrebbe avere risvolti importanti per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, come binge eating (crisi da alimentazione incontrollata) o bulimia. (ma anche e soprattutto, aggiungo io, a disturbi della sfera psicoemotiva e a tutta una serie di patologie riconducibili all'assunzione di questo non-alimento)
da Repubblica.it, 11 dicembre 2008

Scheda tecnica Zucchero Raffinato.

.



2 commenti

  1. Anonimo scrive:
  2. ciao! mi hanno passato questo link perchè mi stavo informando sull'effetto dello zucchero bianco.

    da quando assumo zucchero di canna i miei persistenti ed "incurabili" malditesta sono diminuiti notevolmente!
    se cerchi in giro troverai qualche medico che ne spiega il motivo, o meglio, che spiega i meccanismi che ci provoca lo zucchero bianco!
    ciaooo!
    ila

    www.ilamusic.it

     
  3. Andrea Vitali scrive:
  4. ciao ila, ho postato un nuovo articolo che parla proprio di come e perchè questo non alimento è dannosissimo per la nostra salute. quanto allo zucchero di canna è un altro alimento da prendere con le 'pinze' perchè spesso si tratta di zucchero bianco 'verniciato' per business. quello servito nei bar ne è un esempio lampante.

    ciao!!
    andrea

     

Posta un commento

Segui il Sentiero!


Ultimi commenti

Google Connect

Statistiche