Roma, 9 nov. (Adnkronos.com Salute) - Cartellino giallo per la pillola contraccettiva. Assumerla per evitare gravidanze indesiderate aumenta sì il rischio di cancro alla cervice uterina, ma il pericolo regredisce una volta smesso il farmaco. A sostenerlo una ricerca internazionale, guidata dall'ateneo di Oxford, che ha guadagnato le pagine della rivista Lancet.
Lo studio, condotto su 52 mila donne che avevano partecipato a 24 ricerche realizzate in passato, comprova che dopo 10 anni di stop dall'assunzione del farmaco il rischio di ammalarsi di cancro al collo dell'utero è lo stesso tra le donne che assumevano la pillola, più esposte a sviluppare questa neoplasia, e quelle che non l'hanno mai presa.
Il pericolo, in altre parole, è reversibile. E compensato, aggiunge l'equipe internazionale, dal fatto che assumere la pillola per evitare l'arrivo della cicogna riduce il rischio di ammalarsi di cancro al seno e alle ovaie. Inoltre, il maggior pericolo di ammalarsi di tumore alla cervice uterina è relativamente basso. Nel Regno Unito, stimano i ricercatori, questa neoplasia colpisce 3,8 donne ogni 1.000, mentre le malate diventano 4 ogni 1.000 a 5 anni dall'assunzione del contraccettivo. Si arriva, infine, a un'incidenza di 4,5 per 1.000 dopo 10 anni di pillola.
Approfondite nella sezione
Prevenzione Tumori del Sentiero.
.
0 commenti