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2007: in…fumo le vite di 6.200 donne italiane

scritto da Andrea Vitali 12/11/07


(Roma) 6.200 decessi femminili registrati solo quest'anno.
Un numero impressionante, eppure le “bionde” attirano sempre più donne, consapevoli che il cancro al polmone potrebbe diventare per loro il 'killer' numero uno

A lanciare l'allarme è stato ieri Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che a Milano ha promosso un incontro per parlare della nuova emergenza salute.
Un trend in aumento vertiginoso, che in trent’anni ha visto triplicare annualmente il numero di donne morte per cancro ai polmoni. Erano, infatti, 2.300 donne quelle colpite e morte a causa del fumo negli Anni 70, e le stime per il futuro sono davvero drammatiche.
Entro il 2010 potrebbe verificarsi addirittura il 'sorpasso' sulle vittime del tumore al seno, uno dei carcinomi più diffusi nella popolazione femminile.
Le donne, hanno denunciato gli esperti sono a rischio: in questi anni, infatti, è in crescita l'esercito di fumatrici.

“Donne che identificano il fumo come un simbolo di emancipazione e ad esso abbinano anche uno stile di vita poco salutare. "La donna di oggi - spiega Francesca Merzagora, presidente di Onda - ha alle spalle un vissuto più complicato dell'uomo. Non solo figli e casa, ma anche lavoro. E la sigaretta è divenuta per lei l'alleato migliore per vincere ansie e stress legati a questo 'triplo ruolo'". Un vizio che potrebbe rivelarsi fatale e che sicuramente incide sulla qualità della vita delle donne. "Le fumatrici - continua la presidente di Onda - sono nel 50% dei casi più soggette ad avere mestruazioni dolorose, ad andare in menopausa più precocemente e ad avere maggiori difficoltà nel concepimento". A queste dinamiche si aggiunge anche la maggiore predisposizione genetica a sviluppare il cancro al polmone.

Studi recenti stanno, infatti, confermando l'incidenza del fattore genetico sulla mortalità femminile per carcinoma polmonare. L'ipotesi e' che questa predisposizione possa essere legata ad alcune proteine implicate nel metabolismo delle sostanze cancerogene e ad alcuni recettori ormonali.

A registrare il record di decessi femminili è proprio la città che ha ospitato l’incontro Milano ha, infatti, un triste primato: il tasso di donne fumatrici e' nettamente superiore alla media italiana (19,2% contro 17,6% del resto del Paese), con un aumento del rischio di mortalità di oltre il 77,6%.

"Il problema allarmante – ha sottolineato Gianni Ravasi, presidente della sezione provinciale Lilt (lega italiana per la lotta contro i tumori) di Milano – è che il fumo e' sempre di più in aumento nella popolazione femminile, proprio quella con la maggiore predisposizione genetica verso il tumore del polmone.
Lavorare per la prevenzione e per sostenere percorsi di disassuefazione deve essere quindi l'obiettivo comune di tutti gli operatori sanitari."

Da Delta News.






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