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Stile di vita corretto e alimentazione sana e naturale sono in grado di ridurre notevolmente l'insorgenza dell'ipertensione arteriosa.

In Italia soffre di pressione elevata circa il 30% della popolazione con picchi del 50% tra le donne in menopausa. Nel mondo ne soffre circa un miliardo di persone. 

Pur presentandosi spesso senza segni e sintomi evidenti, l'ipertensione arteriosa è una malattia in senso stretto, responsabile di buona parte delle patologie cardio-vascolari (aterosclerosi, infarto, ictus), prima causa di morte nei paesi più evoluti.



IPERTENSIONE ARTERIOSA E STILE DI VITA

L'ipertensione arteriosa è particolarmente diffusa nei paesi più sviluppati e pressocchè sconosciuta nei paesi del terzo mondo.

Buona parte dei casi di ipertensione arteriosa è infatti riconducibile a cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita sedentario e poco sano, tipici della società dei consumi.

La pressione arteriosa andrebbe tenuta sotto controllo sin dalla giovane età.
Lo stato di equilibrio può essere mantenuto evitando di 'cadere' nelle abitudini che ne favoriscono l'insorgenza.

Elenchiamo di seguito poche, importanti, regole di comportamento:

- evitare fumo, droghe e sostanze stupefacenti in genere;
- praticare attività fisica regolarmente e a tutte le età;
- evitare vita frenetica e stress prolungati;
- tenere sotto controllo il peso corporeo;
- fare attenzione ai farmaci in grado di indurre ipertensione (antiulcera, antidepressivi e contraccettivi orali);

- seguire un'alimentazione sana e naturale.

Sviluppando ulteriormente l'ultimo punto, ecco le principali indicazioni da osservare a tavola:
 
- evitare di mangiare più del dovuto;
- moderare il consumo di alcolici;
- ridurre il consumo di sale (evitando il cloruro di sodio, il comune sale da tavola);
- sostituire il sale con erbe e spezie (ad esclusione del pepe);
- ridurre o evitare alimenti eccitanti (caffè, thè, cioccolata);
- ridurre o evitare i grassi saturi (quelli di origine animale);
- mangiare molta frutta e verdura cruda (per l'elevato contenuto di potassio);
- evitare insaccati e cibi conservati;
- evitare carboidrati e zuccheri raffinati (pane, pasta, merendine, bibite);

Ancora una volta va sottolineata l'importanza della prevenzione, adottando l'alimentazione e lo stile di vita più corretto, specialmente laddove nella 'storia familiare' siano presenti casi di ipertensione arteriosa.

Laddove l'ipertensione fosse già conclamata e in presenza di cure farmacologiche per il contenimento della pressione arteriosa, le stesse regole favoriranno l'efficacia delle cure stesse portando, se adottate quotidianamente, alla riduzione del supporto farmacologico.




10 commenti

  1. Arianna scrive:
  2. Mah...sull'evitare fumo e droghe per la pressione arteriosa, dipende da che droghe. Se eccitanti si, ma quelle calmanti?

    Ciao Sentiero e Buone Feste!

     
  3. Andrea Vitali scrive:
  4. Ciao Arianna, ti ringrazio per la domanda e ricambio gli Auguri da parte del Sentiero al completo, ovvero Andrea & Brunella :)

    Le droghe calmanti, naturali o di sintesi che siano, interferiscono spesso e in modo significativo (anche) sul funzionamento del sistema cardiocircolatorio e in particolare sulla frequenza cardiaca e sulla pressione arteriosa.
    In queste droghe l'effetto sulla psiche e sulle emozioni è in qualche modo dissociato da quello sul metabolismo e sugli organi fisici. Come se la compressione o l'anestesia su un piano si debba compensare con l'espansione e l'accelerazione su un altro. Questa calma transitoria, ottenuta con mezzi esterni, chiede in definitiva un 'conto' salato al nostro organismo.
    A questo va aggiunto che raramente le droghe calmanti vengono prese in modo esclusivo e che la semplice associazione con tabacco, caffè e altre sostanze eccitanti antagoniste ne rende più complessa e sfavorevole l'incidenza sul metabolismo.

    Riporto tre casi significativi di 'droghe calmanti': antidepressivi, ketamina e cannabis.

    Le droghe calmanti in assoluto più diffuse sono gli antidepressivi triciclici TCA(amitriptilina, clorimipramina, desipramina, dotiepina, imipramina, maprotilina, nortriptilina) che tra gli effetti collaterali più frequenti hanno tachicardia, ipertensione arteriosa e polmonare. Pensa che per molto tempo i medici hanno creduto che la depressione in sè fosse causa di ipertensione arteriosa mentre solo successivamente si è scoperto che la responsabilità era del farmaco utilizzato per curarla...

    Anestetici come la ketamina (quella da cavallo o recentemente da elefante) sono utilizzati come droghe 'calmanti': anche a dosaggi sub-anestetici provocano aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa e intracranica fino al 30%.

    Qualche riga in più per la cannabis, tipico caso di droga-farmaco in grado di guarire o danneggiare lo stesso sistema a seconda dell'uso e del dosaggio.
    La cannabis ad elevato contenuto di THC che si trova oggi in 'commercio' presenta (tra gli altri) effetti collaterali quali: tachicardia, accelerazione della frequenza cardiaca, aumento o abbassamento della pressione arteriosa, diminuzione dell'apporto di ossigeno al cuore e conseguente affaticamento dell'organo (cronico in caso di uso abituale). E' superfluo dire che nel caso della cannabis fumata vanno sommati rischi cardiovascolari e degenerativi ben noti collegati alla combustione e alla presenza di tabacco.
    Significativo invece come i principi attivi CBD e THC (a dosaggi controllati e infinitamente più bassi rispetto all'assunzione tossica) siano oggetto di studio e sperimentazione per gli effetti estremamente favorevoli che possono avere su patologie gravissime e ad oggi incurabili quali artrite reumatoide, SLA, alzheimer e tumori.
    L'argomento cannabis è interessantissimo, controverso e appassionante... Fortunatamente studi e pubblicazioni medico-scientifiche indipendenti a supporto sono sempre più frequenti, dopo decenni di pesante e pilotata disinformazione in tutte le direzioni.
    Personalmente sono convinto che se non se ne facesse pesantemente un uso così improprio ci sarebbero molte più possibilità di veder sperimentare in modo convinto farmaci a base di cannabis. Ma è nato prima l'uovo o la gallina? L'hanno resa così 'desiderabile' per demonizzarla o l'anno demonizzata per impedirne l'uso medico? Sta di fatto che stanno 'in-castrando' per bene intere generazioni.

    A presto!
    Andrea

     
  5. Anonimo scrive:
  6. Andrea sa dirmi perché la stevia è illegale? Sa dirmi perché il tabacco senza monopolio è di contrabbando?
    Sa dirmi perché dobbiamo pagare una risorsa naturale come l'acqua?
    Sa dirmi perché le droghe psicoattive sono illegali e gli psicofarmaci no?
    Vede, lei è troppo idealista. L'unico motivo per cui la cannabis è illegale sono i soldi. Ci pensi, tutto il resto vien da sé. Così come per gli esempi sopra citati, i soldi sono il problema, i soldi legati al desiderio di possederli ed al potere che li accompagna. Se legalizzassero erba, stevia, autoproduzione del tabacco chi ci perderebbe?
    Legalizzare non è nemmeno il termine adatto, si tratta di liberare. Perché qualcuno ha chiuso risorse naturali per esserne l'unico produttore. E' questo il dramma, in tanti settori. Grazie, Giulio

     
  7. Anonimo scrive:
  8. E poi mi scusi, ma la ketamina non viene usata come calmante, ma come droga dissociativa, non viene usata per calmarsi, ma per avere esperienze psichiche. La cannabis "in commercio" di cui parla vorrei capire quale sarebbe. Esistono migliaia,e dico migliaia, di specie di cannabis. Per lei le mele sono tutte uguali? Di quali mele sta parlando? Su quali esperienze o studi ha basato il suo commento? Grazie

     
  9. Andrea Vitali scrive:
  10. Dalla regia mi fanno notare di non aver citato gli oppioidi: a parte che l'intento era di rispondere alla domanda di Arianna dicendo in estrema sintesi che le droghe calmanti hanno effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio e favoriscono fenomeni di ipertensione; quanto agli oppioidi tutti, questi non fanno eccezione avendo innumerevoli controindicazioni tra le quali tachicardia, ipertensione, infarto del miocardio e ictus.

    Venendo a Giulio: un anestetico, per quanto dissociativo come la ketamina, è per definizione un calmante, quale che sia l'uso che se ne faccia. E siccome la domanda iniziale riguardava le droghe calmanti l'ho inserita a titolo esclusivamente esemplicativo (insieme a una famiglia intera di farmaci, gli antidepressivi, e a quella che ormai a torto si considera una sostanza naturale e innocua come la marjiuana).

    Sulla legalità ho espresso chiaramente una convinzione personale che sintetizzo nuovamente in questo modo: la marjiuana è e sarà sempre penalizzata come farmaco (a discapito di tutta l'umanità) finchè se ne alimenterà esclusivamente l'uso stupefacente e criminale, di gran lunga il peggiore sotto tutti i punti di vista. Visto che su scala planetaria non si sbaglia a pensar male, posso credere che sia interesse dei grossi gruppi chimico-farmaceutici (che dettano legge in medicina) mantenere illegale questo straordinario rivale naturale.

    Con "marjiuana in commercio oggi" intendo banalmente dire quella con percentuali di THC fino a 30 volte più elevate rispetto all'erba 'naturale' coltivata fino agli anni 70. L'erba leggera degli hippy oggi non interesserebbe a nessuno. Così i narcos negli ultimi 20 anni hanno fatto "passi da gigante" trasformando la marjiuana in una droga molto più pesante (e quindi vendibile), con conseguenze sulla salute ancora non calcolabili. Chi ipotizzava che una maggiore potenza si sarebbe accompagnata a un uso più moderato è smentito dai dati epidemiologici, secondo cui la percentuale di fumatori abituali di marjiuana che si rivolgono a strutture di disintossicazione per dipendenze cresce anno dopo anno in maniera esponenziale. Se sei interessato seriamente a consultare le più recenti pubblicazioni mediche indipendenti (rigorosamente in lingua inglese) scrivimi pure in privato.
    Ah, e in tutto questo non si è nemmeno lontanamente parlato di additivi chimici e del loro effetto a medio e lungo termine...

    Il discorso sulla legalità e sui soldi a me interessa veramente poco, per non dire niente. Quello che mi interessa è l'effetto devastante di un insieme di sostanze sulla psiche, sulle emozioni e sul fisico degli esseri umani. Molti farmaci rientrano a pieno titolo tra queste sostanze, le sigarette e l'alcol li vende lo stato, ci hanno plagiati e convinti a imbottirci di zucchero, cibo spazzatura (fino a creparne) e carne senza una sola ragione salutare e, visto che non fanno mancare niente a nessuno, hanno portato le sostanze stupefacenti (un tempo per pochi emarginati o per i più ricchi) alla portata di chiunque e a livelli di consumo mai conosciuti prima.
    Del resto... che c'è di meglio di un'umanità in stato di dipendenza e costante bisogno?


    Idealista? Si, e me ne vanto, per quanto possa essere complesso vivere così e per quanti errori io sia ancora in grado di fare.

    Buon Natale!
    Andrea

     
  11. Anonimo scrive:
  12. mi spiace contraddirla ma la Cannabis a differenza del tabacco non da dipendenza... si informi meglio

     
  13. BRUNIVERSO scrive:
  14. Per quanto concerne una dipendenza fisica lei ha ragione caro Anonimo. La cannabis, a differenza del tabacco legalmente distribuito, non provoca crisi d'astinenza e non è richiesta dall'organismo dopo la prima assunzione.

    Per quanto riguarda la dipendenza psicologica converrà con noi che essa è forte e presente in tutti i consumatori abituali di cannabis.
    Il principio attivo della cannabis sativa, il THC, libera la dopamina, una sostanza già presente in noi, quindi non artificiale e del tutto naturale. Ma non è naturale il modo in cui la si libera con la cannabis. Anche il gioco d'azzardo, gli sport estremi e altre attività dell'uomo liberano dopamina ed è questo il motivo per cui anche un'attività salutare come lo sport può creare dipendenza.
    In questo senso, e solo in questo, anche la cannabis provoca dipendenza 'fisica', anche se per affermare ciò il giro da fare è lungo e la connessione non è diretta.

    Studi scientifici dimostrano invece i danni cerebrali del THC, per cui dipendenza psicologica o fisica a parte, se ne sconsiglia l'uso se non sotto il controllo di uno specialista.

     
  15. Anonimo scrive:
  16. Cazzata. È una dipendenza che senti col tempo ed è subdola perché non ti prende il corpo ma solo il cervello. Io sono un suo attivo sostenitore ma in questo caso hai torto marcio.

     
  17. Yvonne Morandi scrive:
  18. ... evitare i carboidrati non è corretto ! mangiarne nelle dovute porzioni ed esclusivamente INTEGRALI ovviamente, meglio il riso, riso basmati INT, miglio....:-) grazie

     
  19. Unknown scrive:
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