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Sugar Blues: Il Mal di Zucchero

scritto da Andrea Vitali 10/11/09






Lo zucchero raffinato, o saccarosio, è un vero e proprio veleno che crea dipendenza e impoverisce la riserva di minerali del nostro organismo.

Già il solo processo produttivo chiarisce molto la natura di questa sostanza: lo zucchero raffinato viene sottoposto ad una serie di complesse trasformazioni industriali, tra cui la depurazione con latte di calcio che provoca la perdita di sostanze organiche, enzimi e sali.

Poi, per eliminare la calce in eccesso, il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica, poi con il velenoso acido solforoso per eliminare il colore scuro. Successivamente viene filtrato e decolorato con carbone animale e, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene trattato con il blu oltremare o il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno).

Rimane una sostanza bianca cristallina senza vitamine, sali minerali, enzimi e oligoelementi che si dimostra causare stress pancreatico, demineralizzazione ossea, fermentazioni intestinali e gas, alterazione della flora batterica, alti e bassi glicemici con vere e proprie forme di dipendenza, aggressività nei bambini e molti altri problemi. (Nutrizione Superiore)

E’ una sostanza che crea forte acidificazione del sangue, che il nostro organismo, per mantenere il PH ad un livello accettabile, è costretto a tamponare ricorrendo alle proprie riserve di sali minerali. Di conseguenza il nostro corpo, privato di preziose sostanze minerali, manifesta una serie di sintomi, che vanno dalla caduta dei capelli all’accumulo di scorie sotto forma di cuscinetti di adipe, cellulite e ritenzione idrica.

Molte malattie della civiltà moderna sono dovute ad un eccesso di zucchero raffinato nell’alimentazione.
La depressione è spesso favorita da un eccesso di zucchero raffinato, così come tutte le forme di candidosi e le varie infezioni ginecologiche. Ma, essendo appunto una droga, il saccarosio e le preparazioni alimentari che lo contengono non si possono eliminare di punto in bianco senza soffrire di crisi di astinenza. Bisogna allora prendere una serie di accorgimenti ed usare degli espedienti per riportare l’organismo sulla strada naturale senza pericolo di ricadute.

Mentre tutti gli alimenti a base di saccarosio sono dannosi e acidificano il corpo, il fruttosio è lo zucchero naturale più adatto all’uomo, ed ha un effetto alcalinizzante, che contribuisce alla salute. Stiamo parlando del solo fruttosio contenuto nella frutta, fresca o essiccata. Quella polverina bianca che viene venduta, spesso anche nei negozi di alimenti naturali, non è certo il fruttosio che si assume mangiando della buona frutta matura, ed è da evitare al pari del saccarosio.

Concretamente? Fare scorta di frutta fresca e secca biologica di tutti i tipi e secondo i propri gusti. E mangiane ogni qualvolta il desiderio di dolce prende il sopravvento, nessuna preoccupazione per le eventuali calorie perchè un organismo ripulito da dipendenze e funzionante sa quando e come bruciare ciò che non serve e soprattutto diventa 'capace' di chiedere solo quello che serve al mantenimento della propria omeostasi (stato di equilibrio).

Tra i frutti biologici sono da prediligere quelli di stagione e che possibilmente non abbiano dovuto attraversare continenti per arrivare in negozio, più passaggi abbiamo meno garanzie che arrivi un alimento integro e con una certificazione affidabile. Quindi magari meglio evitare tropicali (ci sarà un motivo se non crescono dove siamo nati noi?) e le pesche a dicembre come le arance a luglio..

Anche la frutta secca è importante che sia assolutamente di origine biologica, perché nella frutta secca industriale è sempre presente anidride solforosa, un veleno usato come conservante che annulla tutti gli effetti benefici dell’alimento.

Nelle bevande, laddove non se ne potesse fare proprio a meno, inizialmente è possibile utilizzare zucchero grezzo di canna (quello vero, non il bianco riverniciato che fa bella mostra sui banconi dei bar..), ma è preferibile usare succo d'agave, malto di riso od orzo, sciroppo d'acero.
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A chiunque sia interessato ad approfondire l'argomento suggerisco la lettura di un testo fondamentale: "Sugar Blues, Il Mal di Zucchero" di William Duffy (in versione aggiornata con il contributo di Roberto Marrocchesi che ho avuto la fortuna di avere come insegnante a scuola di Naturopatia) - Macro Edizioni.

Personalmente ho appena deciso di far girare la mia copia del libro tra le persone a cui tengo e che so essere in sintonia con questa sensibilità. Con la preghiera di farsi canale e far girare ulteriormente il libro, ad ogni passaggio annotando nome, periodo di lettura e osservazioni concrete derivanti dalla stessa.

Sono curioso di vedere cosa accade... l'ultima volta che ho portato un pane fatto in casa in un luogo Accogliente e Amorevole, questo ha cominciato a moltiplicarsi.. e ora ho perso il conto di quanti pani ci siano in giro :)

PS: grazie!!!









4 commenti

  1. Anonimo scrive:
  2. Ho iniziato a leggere Sugar Blues e già dalle prime pagine quando ho letto “ Volete essere più efficienti? Smettete di assumere zucchero!” ho deciso di provarci.
    Provateci Anche VOI!!!J

    C’è da premettere che già dalla mattina nel latte mettevo 5 cucchiaini di zucchero, più uno nel caffè poi il caffè alla macchinetta con 3 tacche di zucchero, schifezze da macchinetta con zucchero, bevande zuccherate se mi sentivo un po’ giù insomma una vera e propria tossicodipendenza.
    Poi ho deciso di smettere.
    Ho visto risultati strepitosi: maggiore lucidità mentale e pazienza, un senso di fame che definirei dolce e giusto e maggiore percezione di sazietà quando vedevo i miei stessi commensali con i quali condividevo le stesse abitudini, continuare a mangiare quando io mi sentivo “apposto”!

    Sono passato inoltre dal provare attrazione per i posti tipo fast food e pizzerie a non sentire più tale attrazione fino ad ora che avverto addirittura un senso di nausea nel sentire certi odori e vederne le insegne!
    Lo zucchero era rimasto come rifugio della mia “ossessiva compulsività” da quando avevo smesso di fumare tabacco ed ora ho scoperto che la seconda industria mondiale consumatrice di zucchero è quella del tabacco!
    A questo punto vorrei tranquillizzare chiunque abbia paura di perdere “dolcezza” dicendogli che la natura ne offre tanta in tante forme, maggiormente assimilabili e metabolizzabili dall’organismo: Io ora impazzisco per il riso integrale nero che a tratti mi ricorda il mirtillo, o per i fagioli i ceci e la verdura come prima impazzivo per un saccottino al bar!
    Zucchero lo yogurt… con i fiocchi d’avena grezzi e bevo orzo senza dolcificarlo perché sono giunto ad adorare il dolce naturale dell’orzo!
    Provateci e se magari all’inizio si sente voglia di dolce l’uvetta passa o gli anacardi o le mandorle o le noci o una bella mela matura(con la buccia) la placheranno, e la placheranno a lungo!
    Sarà un esperienza meravigliosa di conoscenza di sè BUON DIVERTIMENTO!

    Sono a metà del libro che En Theos sta facendo girare e che ringrazio.
    Spero aiuterà tante altre persone a prendere consapevolezza.
    Liberi


    Antonio Barile

     
  3. BRUNIVERSO scrive:
  4. :D

    Lo sto leggendo io ora...
    E lo consiglio a tutti: SUGAR BLUES - Il Mal di Zucchero

     
  5. Ann scrive:
  6. Devo dire che ho solo sentito parlare di questo libro e ho letto solo le prime pagine iniziali, ma dalle recensioni e dai commenti che leggo in giro come quello qua sopra, mi sta proprio convincendo!
    Parto in vantaggio perchè non zucchero niente, nè te, nè tisane, nè caffè (che bevo una volta ogni due mesi, forse). Non mangio dolci industriali e ora tendo sempre di più a prepararne con ingredienti alternativi allo zucchero. In ogni caso il poco zucchero che mangiavo era di canna (che ho capito che secondo l'autore del libro non va bene, ma non mi costerà molto eliminare anche quello) :)

    Sentir parlare di questo libro mi ha fatto riflettere sul fatto che il mio ex fidanzato assumeva grandissime quantità di zucchero, in forma di grandi e molteplici cucchiaini nel te o nel caffè, in forma di bevande, in forma di tabacco e così via. Questo per dire che adesso, sapendo queste cose, mi rendo conto che in effetti aveva sempre una fame "vorace", perdeva tantissimi capelli nonostante la giovane età, era spesso depresso, e così via.. Sicuramente l'unica causa del suo stare così non sarà stata solo ed esclusivamente colpa dello zucchero, ma ora inizio a pensare che anche quello abbia sempre avuto la sua bella parte da recitare nel suo organismo!

    Ora che so queste cose cercherò innanzi tutto di procurarmi il libro e leggerlo per bene, poi di diffondere il verbo almeno tra le persone cui voglio bene!

     
  7. Andrea Vitali scrive:
  8. .
    Lo stile di vita complessivo è determinante in ogni caso: nel sostenere e 'curare' l'organismo come nel portare alla luce ed esasperarne i punti deboli. Questo vale certamente anche per la psiche e l'ambito emozionale.

    L'equilibrio psicoemofisico è un obbiettivo quotidiano, fatto di scelte e rinunce che una volta 'consolidate' diventano abitudini, esattamente come quelle che hanno sostituito... ma virtuose!
    Geniale no? :)

    Grazie per il tuo riscontro Anna!
    Andrea

     

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