Chi sono gli eco-consumatori, come si diventa eco-consumatori e qual è il profilo dell'eco-consumatore perfetto? A queste domande rispondono gli articoli che proponiamo di seguito.
Il primo articolo è tratto dal sito di AAMTerraNuova, dal titolo: 'Chi sono gli eco-consumatori'.
Il secondo è tratto dal sito AffariItaliani ed ha come titolo: 'Coop, il 70% dei consumatori sceglie prodotti green'.
Entrambi gli articolo partono dall'indagine realizzata dalla Coop nel 2010 sugli eco-consumatori.
L'indagine mette in luce le percentuali relative agli acquisti dei cittadini italiani, definendo anche il profilo dell'eco-consumatore medio, che è rappresentato da una donna, di età media, acculturata/laureata e residente al centro/nord.
La lettura di questi articoli dovrebbe contribuire ad arricchire il quadro che stiamo 'disegnando' qua sul blog riguardo la sostenibilità ambientale ed il consumo critico, argomenti interconnessi tra loro ed interdipendenti.
Anche in un articolo nostro abbiamo cercato di individuare quali sono le caratteristiche di un consumatore responsabile. Abbiamo trattato l'argomento partendo dal punto di vista dei prodotti e dei beni d'acquisto, della loro eco-sostenibilità, della loro eticità.
Un'indagine realizzata dalla Coop
dimostra che i cittadini
stanno acquisendo consapevolezza
per un consumo critico
Gli entusiasti eco-consumatori sono in prevalenza:
- donne,
- di età media,
- con alta scolarità (laurea e/o post laurea),
- residenti nel Centro Nord.
Ma nello stesso Centro Nord sono presenti anche molti cittadini, giovani ed istruiti, che sono insensibili alle tematiche dei consumi sostenibili?
Coop ha ufficializzato i risultati di un'indagine attraverso il progetto Promise (Sostenibilità dei principali impatti dei prodotti attraverso l'eco-comunicazione) sostenuto dalla Unione Europea che vede tra i partner la Regione Liguria, Coop, la Regione Lazio, l'Ervet dell'Emilia Romagna e la Confindustria ligure.
Il rapporto ha fotografato le abitudini di consumo "verde" di oltre 10.000 soci e consumatori Coop.
Un quarto del campione intervistato si dichiara preoccupato per tutte o quasi tutte le problematiche citate nel questionario. I fattori che preoccupano quasi la metà del campione sono il consumo di risorse (acqua e energia) e l'inquinamento dell'aria (54,10%). Tra gli eco-loghi vengono giudicati importanti per determinare adeguate scelte d'acquisto il biologico (l'88 % del campione lo ritiene molto e/o abbastanza importante), i marchi di tipicità e denominazione d'origine (più dell'86% lo ritiene molto e/o abbastanza importante) e i marchi del commercio equo e solidale; scarsamente conosciuta invece la dichiarazione ambientale di prodotto (il 18% non sa cosa sia), le certificazioni forestali come l'FSC (il 16% non la conosce) e anche l'Ecolabel (sconosciuta al 15,7%).
La maggioranza del campione ritiene che si possa definire un prodotto eco-sostenibile in virtù del basso impatto ambientale del processo di produzione (lo afferma l'oltre 77% del campione), delle caratteristiche legate al riciclo o biodegradabilità (più del 67%), risultano comunque abbastanza rilevanti anche il rispetto delle norme etico-sociali (37,20%) e la vicinanza di produzione al luogo di vendita (32,83%).
La pratica di acquisto di prodotti eco-sostenibili è sicuramente una pratica consolidata all'interno del campione; il 70% degli intervistati infatti acquista abitualmente questa tipologia di beni con picchi importanti per i prodotti alimentari di stagione (più del 97%) e locali (l'88%), le apparecchiature elettriche e elettroniche e i prodotti per l'igiene della casa.
Oltre il 30% del campione si rivelano veri e propri eco-consumatori (precisa scelta di campo a favore di prodotti di qualità e rispettosi dell'ambiente a prescindere da prezzo e marca), più del 50% (il 51,3%) affida la propria scelta alla marca e al punto vendita benché dimostri comunque attenzione alle caratteristiche etiche e ambientali dei prodotti, solo il 18% si dimostrano consumatori insensibili alle tematiche ambientali rimanendo ancorati alle sole certezze di prezzo qualità e sicurezza. Un dato atteso e assolutamente in linea con altre indagini di settore, mentre a sorpresa scopriamo che nel gruppo degli insensibili troviamo in maggioranza giovani, istruiti, che vivono al Centro Nord.
Tra gli eco-loghi, inoltre, vengono giudicati importanti per determinare adeguate scelte d’acquisto il biologico su tutti (l’88 % del campione lo ritiene molto e/o abbastanza importante) seguito da marchi di tipicità e denominazione d’origine (più dell’86% lo ritiene molto e/o abbastanza importante) e ai marchi del commercio equo e solidale; scarsamente conosciuta invece la dichiarazione ambientale di prodotto (il 18% non sa cosa sia), le certificazioni forestali come l’FSC (il 16% non la conosce) e anche l’Ecolabel (sconosciuta al 15,7%).
Coop: il 70% dei consumatori sceglie prodotti green
Che cosa motiva i consumatori
nella scelta di prodotti ecologici?
Che cosa motiva i consumatori nella scelta di prodotti ecologici? Quanto le strategie di informazione e promozione all’interno dei punti vendita possono incidere su queste scelte? Il ruolo della comunicazione da un lato, i comportamenti dei consumatori dall’altro. Viaggia su questi due assi il progetto Promise (Sostenibilità dei principali impatti dei prodotti attraverso l’eco-comunicazione) sostenuto dalla Unione Europea che vede tra i partner la Regione Liguria, Coop, la Regione Lazio, l’Ervet dell’Emilia Romagna e la Confindustria ligure.
La maggioranza del campione ritiene che si possa definire un prodotto eco-sostenibile in virtù del basso impatto ambientale del processo di produzione (lo afferma l’oltre 77% del campione), delle caratteristiche legate al riciclo o biodegradabilità (più del 67%), risultano comunque abbastanza rilevanti anche il rispetto delle norme etico-sociali (37,20%) e la vicinanza di produzione al luogo di vendita (32,83%).
E comunque la pratica di acquisto di prodotti eco-sostenibili è sicuramente una pratica consolidata all’ interno del campione; il 70% degli intervistati infatti acquista abitualmente questa tipologia di beni con picchi importanti per i prodotti alimentari di stagione (più del 97%) e locali (l’88%), le apparecchiature elettriche e elettroniche e i prodotti per l’igiene della casa.
Se poi nello specifico si vanno a esaminare le scelte d’acquisto del campione circa un terzo (esattamente il 30,5%) si rivelano veri e propri eco-consumatori (precisa scelta di campo a favore di prodotti di qualità e rispettosi dell’ambiente a prescindere da prezzo e marca), più del 50% (il 51,3%) affida la propria scelta alla marca e al punto vendita benché dimostri comunque attenzione alle caratteristiche etiche e ambientali dei prodotti, solo il 18% si dimostrano consumatori insensibili alle tematiche ambientali rimanendo ancorati alle sole certezze di prezzo qualità e sicurezza. Gli entusiasti eco-consumatori sono in prevalenza donne, di età media, con alta scolarità (laurea e/o post laurea), residenti nel Centro Nord.
Un dato atteso e assolutamente in linea con altre indagini di settore, mentre a sorpresa scopriamo che nel gruppo degli insensibili troviamo in maggioranza giovani, istruiti, che vivono al Centro Nord.
Approfondendo su questi l’indagine e andando a misurare il loro livello di consapevolezza, ci si accorge che il 24% di loro dichiara una struttura di processo d’acquisto assolutamente inadeguata rispetto alla loro alta consapevolezza.
Ovvero siamo di fronte a persone che conoscono a pieno i temi ma che mettono in pratica comportamenti poco o per nulla sostenibili.
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