I dottori, molto spesso, prescrivono farmaci ed esami senza che vi sia la reale necessità per il paziente, a causa dello scarso rapporto che c'è tra la gente e i camici bianchi. E' la cosiddetta "medicina difensiva", che porta il medico a cautelarsi da eventuali denunce prescrivendo al paziente esami o farmaci quando, invece, il tutto si potrebbe curare in maniera del tutto più semplice.
E' il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio a lanciare l'allarme, durante la presentazione a Roma dello studio "Medici in difesa, prima ricerca del fenomeno in Italia: numeri e conseguenze", una ricerca effettuata dall'Ordine dei medici della Provincia di Roma su 800 dottori.
Un problema che non è da sottovalutare, anche analizzando i dati dell'Associazione che raggruppa le compagnie assicurative (Ania). Secondo l'associazione, in 10 anni si passati da 17mila denunce a 28mila (+66%). Una cifra che, inevitabilmente, spinge i medici a coprirsi le spalle e a prescrivere farmaci anche quando non vi è effettivo bisogno.
"Sono i pazienti a dover fare i conti con un eccesso di esami, che nel caso di raggi X e Tac non sono sempre senza conseguenze, almeno in prospettiva futura" ha detto Fazio. "Tutto ciò è dovuto in maggiore ansia e nella perdita del rapporto di fiducia con il paziente. Proprio laddove invece si dovrebbe recuperare l'umanizzazione della medicina".
Fonte: Romagna Oggi
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