Una compagnia assicurativa australiana ha deciso di applicare il 20% di sconto sulle polizze di vegetariani e vegani.
Brian Jones, il direttore, dichiara che la sua scelta si basa su evidenze scientifiche ormai consolidate circa il migliore stato di salute e aspettativa di vita di chi sceglie un'alimentazione #veg.
L'iniziativa intende anche premiare il minore impatto ambientale, il rispetto per gli animali e la sostenibilità di chi sceglie uno stile di vita più salutare.
L'idea di
premiare gli stili di vita sani (per sè, gli animali e l'ambiente) è
vincente, ora c'è da augurarsi che questo tipo di sensibilità prenda
sempre più piede e arrivi anche alle amministrazioni centrali.
Il link alla compagnia di assicurazioni Make a Difference e alla sua Vegetarian Insurance:
http://www.madinsurance.com.au/vegetarian-insurance.html
Secondo il settimanale inglese Observer si tratterebbe di una "frode di dimensioni internazionali" con implicazione di bande criminali italiane e polacche. Accuse molto gravi, che andranno certamente verificate dagli organi competenti.
Accuse che puntano i fari da un lato sul livello di contraffazione che l'industria alimentare mette sistematicamente in atto ai danni dei consumatori, dall'altro sulla relazione forte esistente tra organizzazioni italiane e polacche, dedite al trasporto e al commercio di cavalli per la macellazione.
ITALIA: PRIMATO POCO ONOREVOLE
Lasagne Findus, ravioli e tortellini Buitoni, ma non solo dal momento che siamo il paese che con i suoi consumi mantiene in vita il mercato delle carni equine: l'Italia infatti importa e consuma circa l'80% della carne equina che circola in Europa, un primato non certo onorevole per diverse ragioni. I cavalli arrivano prevalentemente dalla Polonia, spesso vecchi, malati e imbottiti di farmaci (dopanti, anabolizzanti e antibiotici) per stare in piedi. Il trasporto avviene in condizioni drammatiche, spesso illegali, e nel tragitto molti cavalli subiscono ferite anche gravi. Il viaggio dura 2-3 giorni viene allungato di centinaia di km per evitare i controlli severi vigenti in Austria. Sono lasciati senza acqua affinché arrivino disidratati e abbiano carni asciutte (come chiede il mercato). Ma l'importante è che arrivino vivi, sì perché in questo modo le leggi consentono di catalogare la loro carne come 'prodotto nazionale', ed è così che verrà poi esposta nei supermercati e dai macellai di... fiducia.
LO SCANDALO DEI CAVALLI DA CORSA
Paradossalmente la carne di cavallo che non proviene dall'est spesso proviene dai circuiti nazionali delle corse. I cavalli italiani a fine carriera, spremuti da anni di gare e cure farmacologiche, per legge dovrebbero essere destinati all'abbattimento. Invece accade che vengono dotati di falsi passaporti (rumeni, ungheresi) per poi finire nei macelli nazionali come carne proveniente dall'estero. Il tutto con la decisiva compiacenza di veterinari sia pubblici che privati.
AGGIORNAMENTO (18 febbraio 2013)
Lo scandalo carne di cavallo non ha risparmiato l'Italia: la multinazionale del cibo spazzatura Nestlé ritira ravioli e tortellini della Buitoni dai supermercati. Solo una settimana fa Nestlè aveva escluso la contaminazione dei propri prodotti. Poi la stretta, con nuovi controlli imposti dall'Unione Europea (unico paese contrario: Italia...).
Nestlè ha poi cercato di tranquillizzare i consumatori con questa frase: “Non ci sono problemi di sicurezza alimentare”. Come se il problema, in un caso di sofisticazione di questa portata, fosse la sicurezza alimentare.
E se cominciassimo a liberarci dal 'giogo' dell'industria alimentare?
Di fronte ad eventi di questo tipo, diffusi su larga scala e scarsamente contrastati, risulta difficile anche solo prendere in considerazione gli eventuali aspetti nutrizionali della carne di cavallo.
Probabilmente non è nemmeno il caso, nel 21° secolo, di evidenziare alcun aspetto positivo in abitudini alimentari tanto contraddittorie e complessivamente ingiustificate.
Leggi anche:
LAV Lega Anti Vivisezione: viaggi-tortura di 80mila cavalli per la macellazione in Italia
Cavalli dopati e macellati per il mercato del nord Italia
Illuminanti le parole di Ippocrate (400 A.C.), padre della medicina e autore del giuramento ancora oggi utilizzato dai laureandi in medicina; giuramento che impegna il futuro medico ad agire per il bene del paziente, nel pieno rispetto della sua persona.
Eppure non capisco perché il mio medico di base non si sia proprio ricordato di Ippocrate di fronte
a un'influenza stagionale acuta con febbre elevata e placche in gola. Gola che non ha esitato a
definire "uno schifo", in barba alla sensibilità e alle più elementari regole di comunicazione medico-paziente.
L'alimentazione non è
stata minimamente presa in considerazione nelle sue
indagini, in compenso mi son sentito rivolgere domande di questo tipo:
"Quale antinfiammatorio prende più volentieri?" Pensavo a una battita ma il medico non stava scherzando e alla fine sono uscito dall'ambulatorio con prognosi di 8 giorni e in mano una ricetta in cui si prescrivevano: antibiotico, mucolitico, antinfiammatorio, antipiretico, disinfettante orale, soluzione fisiologica, farmaco per l'aerosol. Il tutto per una semplice influenza stagionale e a seguito di una visita frettolosa e molto approssimativa.
Anche per questo il nostro più grande desiderio è quello di divulgare la possibilità di utilizzare rimedi alternativi sani e naturali e il VALORE di uno stile di vita corretto a partire dall'alimentazione, che è contemporaneamente sia fattore di rischio, sia fattore di prevenzione.