LA CARNE ROSSA PUO' CAUSARE IL TUMORE ALL' INTESTINO
Pessime notizie per gli amanti di bistecca e prosciutto. Secondo uno studio europeo su alimentazione e cancro, infatti, c'è uno stretto legame tra la carne rossa e il tumore all'intestino.
E' questo il risultato di un'indagine dello 'European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition' su oltre 500mila cittadini europei. Una ricerca lunga dieci anni sulle nostre abitudini alimentari, che ha portato a conclusioni preoccupanti. Per chi mangia oltre due porzioni da 80 grammi di carne rossa al giorno, il rischio di tumore all'intestino è maggiore di un terzo rispetto a chi si concede meno di una porzione alla settimana.
Promossi il pollo e il merluzzo. Dall'inizio dell'indagine, pubblicata sul 'Journal of the National Cancer Institute', 1.330 persone si sono infatti ammalate di questo tumore. Una dieta povera di fibre, dicono gli studiosi, aumenta i pericoli per l'intestino.
Le carni 'sotto accusa' sono quelle bovine, di agnello, di maiale. Sono però pericolose anche quelle lavorate, come prosciutto, salame, salsicce e carne in scatola.
E' innocuo, invece, il pollo, mentre il pesce è addirittura protettivo: chi ne mangia almeno una razione al giorno (preferibilmente sogliole e merluzzi) rischia un terzo di meno rispetto a chi lo fa solo una volta a settimana.
'Da tempo si sospettava che alti consumi di carne rossa e insaccati aumentassero i pericoli per l'intestino - spiega Sheila Bingham, della 'MRC Dunn Human Nutrition Unit' di Cambridge - Ma oggi uno dei maggiori studi al mondo, il primo in Europa, mostra l'esistenza di una stretta relazione fra questi alimenti e il tumore'.
Cause incerte. Ci sono varie ipotesi sul legame fra carne rossa e tumore. Secondo l'esperta, è molto probabile che emoglobina e mioglobina, di cui è ricco questo alimento, causino un processo nell'intestino, che porta alla formazione di composti cancerogeni. Ma potrebbe anche essere colpa di sostanze dannose sprigionate dal processo di cottura. In questo caso, però, il pericolo dovrebbe coinvolgere anche gli amanti di pollo e tacchino, cosa che però non accade.
Le ragioni del fenomeno, dunque, sono ancora poco chiare. 'Ancora una volta - commenta Mike Attenborough, direttore della 'Meat and Livestock Commission' - appare evidente la necessità di equilibrio nell'alimentazione'. Fonte: LaRepubblica.
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CARNE ROSSA E TUMORI: UNA NUOVA RICERCA
Il consumo di carne rossa è collegato a un aumentato rischio di tumore dell'intestino. È quanto emerge da uno studio europeo finanziato dall'Oms e condotto dall'«European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition», pubblicato dalla rivista del National Cancer Institute. Secondo la ricercatrice che ha guidato lo studio, Sheila Bingham del Dunn Human Nutrition Unit in Cambridge, si tratta del «primo studio in Europa, fra i più importanti al mondo, che dimostra la forte relazione fra carne rossa e lavorata e il cancro all'intestino».
Il rischio calcolato dai ricercatori per questo tipo di tumore è di un terzo più alto (35% in più) per chi mangia oltre due porzioni da 80 grammi di carne rossa al giorno, rispetto a chi ne consuma una porzione a settimana. Gli studi hanno anche dimostrato che i rischi del cancro aumentano con una dieta povera di fibre. E se mangiare carni bianche non ha alcuna influenze su questo rischio, l'incidenza del cancro all'intestino si abbassa fra chi consuma più porzioni di pesce a settimana. Sheila Bingham sostiene che la spiegazione di questo fenomeno va ricercata nelle proteine chiamate emoglobina e mioglobina che si trovano proprio nelle carni rosse e che innescano un processo chiamato «nitrosazione dell'intestino» che porta alla formazione dei composti oncogeni.
Fonte: Medi News
Sono bianche le carni degli animali da cortile: polli, galline, capponi, anitre, tacchini, faraone, piccioni, oche, conigli.
Le carni rosse sono quelle degli animali da macello (bovini, bufalini, ovini, equini, caprini, suini).
La selvaggina rientra nelle carni nere (cinghiale, cervo, capriolo, fagiano, pernice, quaglia, anitra selvatica).
SCHEDA CARNI
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