''Misteriosi eventi sincronici accadono spesso in particolari momenti della vita di molte persone.
Il movimento New Age ne ha fatto una specie di mito, propagandone gli aspetti misteriosofici, ma ben pochi sanno che fisici quantistici come Wolfgang Pauli, assieme al grande psicologo Carl Jung, già 60 anni fa stavano studiando questi misteriosi fenomeni nel tentativo di creare una cosmologia in cui la “non-località” quantistica si interseca con la località newtoniana per generare la realtà come la esperimentiamo ogni giorno.
Grandi fisici come David Bohm hanno proseguito la ricerca e altri fisici di valore come Brian Josephson assieme a scienziati sperimentali come Karl Pribram e Dean Radin la stanno oggi perfezionando sia sul piano teorico che sperimentale. Le leggi dell’Universo non si limitano all’esperienza quotidiana della causalità perché l’Universo non è fatto solo di materia, ma anche di un “quid” in più.
Un misterioso “potenziale quantico” – elaborazione di David Bohm della versione “ontologica” della meccanica quantistica – sembra essere il pilota dell’Universo e della nostra stessa vita, tenendo in stato di sincronismo tutto l’Universo e permettendo il meccanismo della Vita, dell’intelligenza e della coscienza. Un tempo era la religione, la metafisica, o lo sciamanesimo a occuparsi di tutto questo, oggi è la scienza, e in particolare la fisica quantistica. I misteriosi eventi che si sincronizzano con i nostri pensieri non fanno parte del mondo magico, ma fanno parte del mondo nella sua interezza.
La nostra psiche non è un’entità astratta o illusoria, ma un ente collaborativo alla creazione dell’Universo, mentre la nostra coscienza nasce ogni centesimo di secondo come collasso gravito-quantistico delle tubuline presenti nei microtubuli del nostro cervello, dopo uno stato di sincronicità e coerenza assoluta fino a che un meccanismo originantesi nel vuoto quantistico non fa collassare la funzione d’onda che lega in stato di “entanglement” un miliardo di microtubuli. Mente-spirito e cervello-materia collaborano alla formazione della coscienza, utilizzando lo sconcertante meccanismo dello entanglement quantistico. I momenti di coscienza esperiti dal cervello sono una copia in scala del collasso gravito-quantistico di un miliardo di universi paralleli in stato di precedente entanglement. Ciò che succede nel cervello nel generare momenti di coscienza, sembra ricalcare ogni centesimo di secondo quello che successe nell’Universo 15 miliardi di anni fa, quando tutto nacque.
La scoperta della sincronicità nasce dall’imbarazzo di Albert Einstein ad accettare la meccanica quantistica come teoria autoconsistente, poi dimostrata in laboratorio nel 1982 dal fisico Alain Aspect. Due particelle che hanno precedentemente interagito, una volta separate anche a distanze grandissime, comunicano veramente tra di loro in maniera istantanea. Basta solo che una delle due sia misurata, tramite una interazione diretta tra osservatore e osservato, per cambiare all’istante anche l’altra. Sul piano della fisica microscopica l’universo è in grado di comunicare con sé stesso, ma sembra che anche la coscienza abbia molti punti in comune con le particelle elementari. Oggi, esperimenti su larga scala sembrano dimostrare che queste proprietà di non-località sono possedute su scala molecolare anche dal DNA e dai geni che determinano la morfogenesi e l’evoluzione della vita nel cosmo. Sul piano psichico, un tempo ritenuto terreno di millanteria, sembrano avvenire fenomeni identici di entanglement, denominati “bioentanglement”: tra menti e tra mente e materia.
La coscienza collettiva sembra rispondere in maniera sincronica ad eventi drammatici che avvengono nel mondo, e influenzare in maniera inequivocabile un generatore di numeri casuali. Esperimenti di laboratorio dimostrano la realtà di questi fenomeni, mentre le menti più brillanti nel campo della fisica stanno tentando di spiegarli con un modello di grande unificazione dove materia e coscienza sono unite, quello che molti chiamano il “fratello maggiore” della meccanica quantistica. Progetti di ricerca molto sofisticati iniziano a ventilare che proprio tramite il meccanismo dell’entanglement sarà un giorno possibile comunicare in tempo reale con esseri di altri mondi, scandagliando con particolari algoritmi il tracciato cerebrale o anche solo culture di cellule neurali in stato di entanglement con quelle di altri esseri senzienti. La scienza, e la fisica in particolare, è “esplorazione” e rappresentando il principale “portale conoscitivo” dell’umanità, si pone su un terreno neutro, critico, sanamente scettico e obiettivo che esclude recisamente la millanteria di qualunque tipo, ma anche lo “scetticismo” gratuito, catatonico e a-critico.''
Link:
Concetto Junghiano di Sincronicità.
Sincronicità.
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il mio intento, durante i miei studi di psicologia, era quello di scrivere una tesi sulla telepatia. fui costretta a rinunciare. ma continuo a studiare le dinamiche di gruppo in un'ottica multilivello e mi sembra che i concetti di sincretismo e di inconscio collettivo di Jung siano assolutamente validi e da approfondire.
Ciao Francesca,
e mi vengono in mente gli studi sui neuroni a specchio.
La telepatia credo sia una forma di comunicazione piuttosto 'semplice' per l'essere umano, benché sfugga al pensiero logico/razionale (pathos) e forse proprio per questo non riusciamo ad 'incasellarla'. Anche per me è un argomento interessante e rientra tra le mie ricerche personali sull'uomo, per cui a questo punto se vuoi scrivermi in privato potremmo scambiarci i reciproci risultati/riflessioni.
Fammi sapere,
Brunella
HO VISTO L'UOMO VALICARE LE COLONNE D'ERCOLE DI INNUMEREVOLI UNIVERSI E GALASSIE E L'HO VISTO INFINE TORNARE INDIETRO.NOSTRADAMUS VEGGENTE E MISTICO
Mi sono chiesta anche io spiegazione di certi fenomeni, che trovano una possibile risposta proprio nella sincronia di energie (cerebrali?) collettive che diventano flussi dalla potenza dirompente. Ma se la potenza di forti emozioni collettive riesce a generare effetti fisici tangibili, perché la sofferenza inenarrabile di animali torturati nei laboratori di vivisezione, nei macelli dove vengono condotti al patibolo, di madri che vedono strappato il proprio cucciolo appena partorito per essere ucciso sotto i loro occhi (per prendere il latte destinato a umani ingordi)...perché questo universo di sofferenza nascosto da porte sicure non genera la fine di questo mondo sbagliato? Daniela
ENTANGLEMENT / DISENTANGLEMENT IN THE SYNAPTIC CO_ORGANIZATION OF CEREBRAL COMMUNICATION . Ogni neurone può essere considerato come avente tre parti principali, un corpo cellulare, un assone discendente ed "albero" dendritico con molteplici sinapsi elettrice (4/5 nanometri ) e sinapsi Biochimiche (20/40 nm) in cui vengono liberati neurotrasmettitori cha attivano (eccitando) disattivano (inibendo) il potenziale sinaptico) . Ogni assone termina in una sinapsi. La comunicazione negli assoni viene a dipendere dalle variazioni di polarizzazione tra -40 ed -80 millivolts causate dalla vibrazione delle sinapsi. I treni di impulsi che partano da ciascuna struttura neuronale fanno parte di una rete neuronale che si auto-organizza con modalita quantistiche. ( Quantum Brain) L' insieme delle rete nuronale viene pertanto ad avere una dinanica ritmica che si alterna tra un andamento periodico risonante ( entangled ) ed uno aperiodico lineare (disentangled ) della trasmisione bioelettrica degli assoni la cui acquisita plasticita' lo rende simile ad un sistema complesso che procede ed interagisce per salti quantici di livelli di energia. L' entanglement quantistico tra le sinapsi produce una interconnessione risonante tra gruppi di sinapsi dendritiche di aree neuronali distanti generando sinergie coerenti , sincroniche,che permettono al cervello di comportarsi come un sistema sia analitico che olistico. Paolo Manzelli 19/DIC/2013)https://www.facebook.com/groups/431161846963599/
see; synapse entanglement
www.artistclairejackson.com