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Negli ultimi 50 anni l'età media del menarca, lo sviluppo sessuale femminile, è passata da 14 a 11 anni.

Un salto enorme, una corsa che sembra addirittura aver accelerato negli ultimi anni. Una media di 11 anni significa che si riscontrano percentuali significative già a partire dai 7-8 anni.

Al punto che alcuni studiosi abbassano ulteriormente la soglia arrivando a considerare precoce una pubertà che inizi prima dei 7 anni! Notizie come questa fanno pensare, e molto.


COSA COMPORTA UNA PUBERTA' PRECOCE?

Maturare sessualmente prima dei 10 anni comporta dei rischi.
Sul piano psico-emotivo le bambine arrivano impreparate ad affrontare un appuntamento fondamentale della propria vita: viene 'rubato' loro proprio il tempo di cui il loro essere ha bisogno per maturare armonicamente.
La pubertà precoce, con lo sviluppo sessuale e la comparsa del primo ciclo mestruale, non coincide infatti con il corrispettivo sviluppo psicologico e mentale. Si realizza così uno sfasamento tra il fisico da adolescente (e relative pulsioni) e la personalità ancora infantile.
E' facile intuire come una tale 'disarmonia' sia contro natura e che la distanza interna che si viene a creare tra bambina e futura donna possa incidere profondamente durante tutto il corso della vita.
Anche fisicamente una pubertà anticipata espone l'organismo a rischi per la salute: un'elevata produzione di estrogeni in così tenera età potrebbe predisporre a patologie gravi in età adulta (cancro al seno e malattie cardiache).


PUBERTA' PRECOCE:
LE CAUSE SONO AMBIENTALI


Le cause di una pubertà precoce sono da ricercare in un insieme di fattori ambientali, quindi esterni.
Alimentazione, inquinamento chimico e psicologico sono i fattori sotto osservazione da alcuni anni a questa parte.
Anche lo stile di vita, sempre più sedentario sin dalla tenera età, contribuisce in maniera determinante all'alterazione dell'orologio biologico.


PUBERTA' PRECOCE: ALIMENTAZIONE

La modifica delle abitudini alimentari è considerata da anni tra le cause principali della pubertà precoce.
Uno studio diretto da Imogen Rogers della University of Brighton e pubblicato di recente sulla rivista Public Health Nutrition mette sotto accusa in particolare il consumo di carne.
Esaminando un campione di oltre 3000 bambine si è riscontrato che le bambine che mangiano assiduamente carne (8 porzioni a settimana a 4 anni, 12 porzioni a settimana a 7 anni) hanno una probabilità di sviluppo precoce più elevata del 75%. La motivazione secondo Rogers sarebbe da ricercare nell'elevato apporto di zinco e ferro (presenti nella carne), che l'organismo 'legge' come segnali favorevoli alla gravidanza. La carne, aggiungiamo noi, contiene estrogeni in abbondanza dal momento che l'industria zootecnica ne fa un largo uso per accelerare il più possibile lo sviluppo degli animali da macello.
Studi analoghi hanno messo in luce come il ricorso sempre più frequente al cibo spazzatura (fast food, pizzerie, merendine confezionate, bibite gassate e zuccherate, ecc...) sia responsabile di una sovraesposizione ai cosiddetti 'disturbatori endocrini ambientali'.
Si tratta di ormoni molto simili agli estrogeni in grado di ingannare e alterare il sistema endocrino inducendo variazioni al momento non calcolabili.
Il cibo spazzatura è anche responsabile dell'aumento di obesità infantile, altro elemento in grado di favorire uno sviluppo sessuale anticipato insieme a una scarsa attività fisica.


PUBERTA' PRECOCE E 
INQUINANTI CHIMICI

I 'finti ormoni' sono presenti anche in un ampia varietà di elementi con cui veniamo a contatto quotidianamente: pesticidi, vernici, plastiche.

I pesticidi arrivano sulle nostre tavole attraverso frutta e verdura coltivata in modo convenzionale e non biologico o biodinamico. Sono presenti anche nella carne dal momento che gli animali da macello si nutrono a loro volta di cereali 'impestati' di sostanze chimiche.
La plastica per alimenti è stata messa sotto osservazione per la presenza di una sostanza chimica, il bisfenolo A, che interferisce sulla sintesi ormonale ed è considerata tra le cause dell' endometriosi.
E ancora fenoli, ftalati e fitoestrogeni presenti nei cosmetici industriali quindi shampoo, detergenti, lozioni, profumi e deodoranti (quali? praticamente tutti quelli presenti in un supermercato), tutte sostanze che secondo alcuni ricercatori anticipano lo sviluppo mammario.


PUBERTA' PRECOCE: INQUINANTI PSICHICI

Fanno parte dei disturbatori endocrini ambientali anche gli 'inquinanti psichici'.
Un esempio? La televisione, che con i suoi modelli di comportamento le allusioni sessuali a qualsiasi orario del giorno e specialmente in fascia protetta, bombarda e 'programma' milioni di bambini (e adulti) a una visione 'erotocentrica' della vita.
Una quotidiana frequentazione di questi messaggi può 'ingannare' ipotalamo e ipofisi, le aree cerebrali preposte alla secrezione degli ormoni che attivano le funzionalità di ovaie e testicoli (gonadotropine). L'ipotalamo infatti è direttamente collegato alla corteccia cerebrale visiva e risponderebbe a questa stimolazione 'adeguandosi', ovvero accelerando l'orologio biologico dell'organismo.





5 commenti

  1. Donata scrive:
  2. Che disastro,solo l'uomo è capace di compiere tutto questo! Se solo lasciassimo fare alla natura....Ciao ragazzi io vado apassare le vacanze in un minuscolo paesino della Calabria vicino alla Sila,dove la natura è ancora n parte incontaminati e la gente del luogo cura il proprio orto con le loro mani...Boschi,natura e cibi genuini, che cosa volere di più in vacanza?! Un'abbraccio dalla vostra Donata!

     
  3. Andrea Vitali scrive:
  4. Ciao Donata!!
    Buone vacanze, sono felice che tu possa dedicare questo tempo a te stessa a contatto e in armonia con la Natura!

    Un abbraccio anche da parte nostra!!!
    Andrea

    ps: per il contatto che chiedeva Brunella nel caso puoi anche scriverci cliccando in alto a destra sulla voce Contatti

     
  5. Anonimo scrive:
  6. L'azienda per cui ho lavorato molti anni ha fatto la conversione al biologico, e so la differenza tra prima e dopo. Non ve lo sognate quanti farmaci giravano prima per aumentare la crescita ai vitelli e non farli ammalare mai. Giravano più fiale che mangime. E poi tutti venivano in azienda a comprare dal produttore pensando di prendere carne genuina, figuratevi. E chissà cosa arriva negli scaffali dei supermercati.

    Ciao, Dimitri

     
  7. BRUNIVERSO scrive:
  8. Ciao Dimitri,

    io un'idea chiara me la sono fatta quando una farmacista della mia zona mi ha parlato delle 'pressioni' dei suoi superiori nel non pretendere dagli allevatori la corretta documentazione da mandare all'ASL. Mi spiego meglio:

    Gli allevatori per dare farmaci agli animali devono avere la ricetta del veterinario per legge. Con la ricetta si recano in farmacia ed il farmacista deve registrare obbligatoriamente la richiesta di farmaci, segnare in che allevamento verranno distribuiti ecc ecc ed inviare tutto all'ASL che provvederà ad evitare che la carne venga venduta prima che siano passati diversi mesi dall'assunzione dei farmaci da parte degli animali.

    Di fatto, mi spiegava la farmacista, lei è costretta a non richiedere per forza le ricette dei veterinari agli allevatori, ad inviare informazioni all'ASL e molte altre operazioni che in prima persona non condivide.

    L'unica cosa che può fare, mi disse, è mangiare poca carne e comprarla solo da contadini controllati da lei stessa.

    In sostanza le LEGGI CI SONO, il problema è che vengono infrante.
    A presto e grazie per il contributo.

     
  9. Anonimo scrive:
  10. Il problema non è che vengono infrante, è che nessuno le denuncia

     

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