Bilancia invariata dai 20 anni in poi. Così si limitano al minimo i rischi di ammalarsi di tumore. Sempre che si abbia anche l'accortezza di seguire una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura e povera di carne rossa, sale e alcol. A dettare le regole della dieta anticancro è Paola Muti, direttore scientifico dell'Istituto Regina Elena di Roma, in occasione della presentazione oggi a Roma, alla Città del gusto del Gambero rosso, della campagna 'Le arance della salute' dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc).
Un'iniziativa per raccogliere fondi che vedrà 20mila volontari nelle piazze italiane a vendere le arance di Sicilia, alimento alleato nella lotta ai tumori.
"La prima regola è quella di mantenere il più possibile lo stesso peso di quando si avevano 20 anni, cioè di quando il nostro organismo era nella condizione migliore di rapporto grasso-massa magra. E comunque - aggiunge - cercare di avere un indice di massa corporea compreso tra i valori 21-23".
Un bilanciamento che si ottiene, dice Muti, "con 5 porzioni giornaliere tra frutta e verdura.
Alcol limitato al massimo (2 bicchieri al giorno per lui, uno per lei), poco sale e poca carne rossa. E niente insaccati.
"Il pesce va bene a patto che non sia al mercurio come ormai troppo spesso succede, anche se pescato in alto mare". E ancora, "bando totale, ove possibile - incalza la scienziata - a fast-food, bibite gassate e snack, tanto più pericolosi perché spesso amati da bambini e ragazzi".
Il tutto 'shakerato' con "almeno 30 minuti di passeggiata sostenuta tutti i giorni".
Se poi si vogliono mettere nel carrello della spesa gli alimenti più anticancro in circolazione, "allora - consiglia Muti - mangiare le crucifere: cioè cavoli, rape, ravanelli, rucola, senape, broccoli. E poi i legumi e la frutta, tra cui - conclude - le arance".
Alimentazione e Tumori: dall'ANSA.
- (ANSA) SYDNEY, 22 DIC.
Dimezzare il rischio di cancro alla prostata puo' essere semplice quanto godersi una fetta di anguria in piu', o aggiungere all'insalata un pomodoro o un peperone. Una ricerca dell'universita' Curtin di Perth, in Australia, indica che mangiare arance, frutta rossa come pomodori e angurie, od ortaggi come peperoni rossi, zucche e spinaci, puo' ridurre il rischio fino al 50%.
Lo studio, pubblicato dalla rivista International Journal of Cancer, dimostra che il licopene e gli altri carotenoidi che di trovano in tale frutta e verdura, grazie alle loro proprieta antiossidanti aiutano a prevenire i danni alle cellule, che rappresentano uno dei fattori principali nello sviluppo del cancro.
La ricerca della Scuola di sanita' pubblica dell'ateneo ha studiato un totale di 404 cinesi, meta dei quali affetti da cancro alla prostata e gli altri che non soffrivano di alcuna forma di cancro, comparando i due gruppi in base a fattori dietetici e di stile di vita. Lo studio e' stato condotto nella provincia cinese di Hangzhou per via della sua numerosa popolazione, della dieta relativamente stabile dei residenti piu' anziani, e del fatto che l'incidenza di cancro alla prostata e' molto piu' bassa che in Australia. Lo studio ha dimostrato che il rischio di sviluppare cancro alla prostata e ridotto di circa meta', negli uomini che consumano i tipi indicati di frutta e verdura.
''Raccomandiamo di mangiare piu' frutta e verdura gialla, arancione e rossa come pomodori, angurie, agrumi e zucche, oltre a verdure scure come gli spinaci, perche' il rischio di cancro alla prostata diminuisce con l'aumento del consumo di licopene di altri carotenoidi che esse contengono'', ha dichiarato il prof. Colin Binns, uno degli autori dello studio.
''Il licopene che si trova nella colorazione rossa di frutta e verdura e' un potente antiossidante che aiuta a prevenire i danni al Dna delle cellule, cioe uno dei fattori chiave nello sviluppo dei tumori'', ha aggiunto. ''Il licopene inoltre rallenta la crescita delle cellule cancerose.
Raccomandiamo quindi di mangiare due porzioni di frutta e cinque di verdure ogni giorno''.
Il cancro alla prostata e' il piu' comune dei tumori negli uomini ed il secondo fattore di morte da cancro in Australia. La sua prevalenza varia ampiamente in diverse parti del mondo, il che suggerisce che il suo rischio, o la protezione da esso, dipenda in gran parte da fattori di dieta, di stile di vita e ambientali. -
Del resto il WCRF (Worl Cancer Research Fund) sin dal 1997 ha emanato linee guida molto chiare per uno stile nutrizionale che favorisca la prevenzione del cancro e di altre malattie croniche, con particolare riferimento alla cultura italiana e mediterranea.
1) Scegliere prevalentemente alimenti di origine vegetale, con un'ampia varietà di verdure e di frutta, di legumi e di alimenti amidacei non (o poco) raffinati.
2) Mantenere un peso forma e non aumentare troppo di peso nel corso dell'età adulta (non più di 5 kg).
3) Mantenersi fisicamente attivi per tutta la vita.
4) Mangiare almeno cinque porzioni al giorno (pari a 600-800 gr) di verdura o di frutta, nel corso di tutto l'anno, approfittando della varietà che offrono tutte le stagioni.
5) Basare l'alimentazione quotidiana su cereali e legumi. Preferire prodotti che non abbiano subito importanti trattamenti industriali. Evitare invece il più possibile farine e zuccheri raffinati.
6) Le bevande alcoliche sono sconsigliate. Per chi ne fa uso abituale si raccomanda di non superare due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne .
7) L'uso abituale di carne rossa è sconsigliato. E' preferibile consumare pesce e, qualche volta, carni bianche o carni di animali selvatici.
8) Limitare il consumo di grassi, soprattutto di quelli di origina animale. Vanno bene, invece, piccole quantità di olii vegetali.
9) Evitare il consumo di cibi conservati sotto sale e limitare l'uso di sale per cucinare e per condire. Privilegiare invece le erbe aromatiche.
10-11) Non lasciare a lungo cibi deteriorabili a temperatura ambiente, ma conservarli in frigorifero.
12) Certi additivi alimentari possono essere pericolosi, così come i residui di diserbanti e insetticidi.
13) Evitare il consumo abituale di carni o pesci cotti ad elevate temperature, alla griglia, o affumicati.
14) Per chi segue queste raccomandazioni ogni integratore alimentare o supplemento vitaminico è inutile.
15) NON FUMARE!
Nell'articolo Alimentazione Biologica trovate ulteriori informazioni utili alla riflessione sulla relazione tra alimentazione e tumori, nonché sulla prevenzione degli stessi. In Carni Rosse e Tumore invece la forte relazione ormai dimostrata tra il consumo di carne e l'insorgenza del cancro all'intestino.
Queste sono proprio le linee-guida delle raccomandazioni che da sempre vengono fornite alle pazienti operate di tumore al seno, anche dall'Istituto dei Tumori di Milano, negli studi Diana, che si focalizzano sulle recidive di questo particolare tipo di tumore. Ci fanno anche la scuola di cucina, sono bravissimi !!!
Io sto partecipando da tre mesi a questo studio, posso confermare che cambiando in questo senso il mio stile di vita (piano piano, non si può pensare di cambiare tutto subito !) ne sto traendo reali benefici: mi sento più vitale, sono dimagrita senza sforzo solo cambiando tipo di alimenti, il gonfiore e le coliche addominali sono spariti !
PS troppi zuccheri nel sangue generano eccesso di produzione di insulina, e quindi maggiore insulino-resistenza dele cellule, e quindi eccesso di insulina in circolo, che favorisce la produzione di ormoni sessuali androgeni e fattori di crescita IGF-1, che favoriscono lo sviluppo del tumore al seno.
Vedi anche http://www.iobenessereblog.it/alimentazione-e-tumore-al-seno-la-prevenzione-del-tumore-al-seno-con-la-dieta-diana/304